Carlo Cracco testimonial Diadora

Inaugurata il 7 gennaio scorso l’85esima edizione di Pitti Immagine Uomo a Firenze. L’uomo del giorno non era un modello, né uno stilista, né un attore ma… uno chef. Carlo Cracco, giudice di Masterchef e chef stellato da Michelin, ora è stato scelto come nuovo testimonial delle scarpe sportive Diadora.

La novità del testimonial Cracco è indubbiamente interessante per il mondo delle scarpe, macarlo-cracco-testimonial-diadora l’abbinamento così marcato con un utilizzo professionale di queste calzature apre un interrogativo a cui Diadora non ha ancora dato una risposta: si tratta di scarpe che rispondono ai requisiti minimi di sicurezza sul lavoro previsti dalla normativa sugli ambienti di lavoro, fra i quali la cucina (come previsto dal Testo unico sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro, D.lgs 81/08)?

Secondo lo chef, giudice di Masterchef, sono le scarpe più adatte per lavorare in cucina.

Già in passato c’erano stati casi di sponsorizzazione, ad esempio con i Jre (Jeunes restaurateurs d’Europe), ma in quel caso venne messo in chiaro da subito che le calzature dovessero essere scarpe Mbt comode, ma di sicurezza. L’azienda ha ingaggiato lo chef Carlo Cracco come testimonial della Collezione Primavera-Estate 2014 ed il motivo lo spiega in un’intervista Enrico Moretti Polegato – che è stata una delle grandi icone nell’abbigliamento sportivo

“Ci seguivamo da tempo a distanza per le comuni caratteristiche di amare il buon nome di questo Paese e fare prodotti di qualità. Certo Cracco è un personaggio molto noto, ma per noi è ancor più importante il messaggio che egli trasmette con la sua immagine”.

cracco_webUltimamente sono in molti quelli che l’allenamento lo fanno in cucina e non in palestra o per strada, e tra una prova di scatto tra un soufflé ed una faraona al forno, tra un cocktail d’autore ed una ricetta in diretta tv si trova anche il tempo di posare per qualche campagna pubblicitaria che, a prima vista sembrerebbe non centrar nulla con la cucina. E, così, con tutta questa preparazione, ecco che l’Italia riesce a sfornare un flusso continuo di cuochi talentuosi da portare sotto i riflettori. Cracco assicura di averne fornito i collaboratori del suo locale milanese, ben sapendo che non è difficile arrivare alle diciotto ore continuative in un locale che lavora sodo. Rimane il dubbio se le scarpette in questione sono in linea con le normative vigenti di sicurezza del lavoro.

photocredit:  http://www.dissapore.com/

Mariangela Martellotta

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