Chef Antonino Cannavacciuolo. Viaggio nel gusto dalla Campania al Piemonte

La suggestiva  Villa Crespi, dimora del XIX sec. del cotoniere Cristoforo Benigno Crespi, ex luogo di soggiorno di poeti e principesse, dalla fine degli anni ’80 è stata trasformata in un esclusivo hotel con servizi e personale d’ eccellenza, per regalare agli ospiti un soggiorno indimenticabile.

Antonino Cannavacciuolo è lo Chef patron del Ristorante HotelVilla Crespi ad Orta San Giulio. Tra gli chef più riconosciuti d’Italia, è citato in numerose guide e soprattutto è stato premiato con due stelle Michelin.

Nato nel 1975, figlio d’arte, fin da piccolo sapeva che sarebbe diventato uno chef. Il padre ha fatto scuola nei dintorni di Sorrento, la nonna, da buona campana cucinava invadendo l’aria di casa con sughi e parmigiane. Queste origini ruspanti hanno permesso ad Antonino di sostenere l’importanza delle materie prime e la necessità della passione in cucina.

La sua cucina si distingue per l’utilizzo di prodotti della sua regione natale, la Campania, abilmente accostati a prodotti tipici del Piemonte, terra di origine di sua moglie. L’attaccamento alla tradizione e l’importanza riconosciuta alla semplicità dei sapori si uniscono all’utilizzo di materie prime d’eccellenza, sorprendendoci con una cucina mediterranea che fonde il passato con il presente.

La presentazione dei suoi patti fonde i colori partenopei con la disciplina piemontese. Tutto appare naturale, ma lo studio, la tecnica e la preparazione che precedono ogni piatto sono frutto di una creatività quasi artistica: i colori sono quelli di un pittore e le consistenze appaiono scultoree. Basti guardare le linguine di Gragnano con calamaretti e salsa al pane di Fobello, e l’insalata liquida di scarola, stracciatella di bufala e trucioli di pane e acciughe. Una carovana di colori e sapori che si muovono su un ponte sospeso tra Nord e Sud d’Italia.

 

Silvia Macedonio

Photo credits: L’espresso food&wine, luciano pignataro wine blog

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