Cibo e colore: mangiare con gli occhi.

Il colore ci influenza più di quanto crediamo.

La prima modalità con la quale gli oggetti si relazionano a noi è certamente la vista, perché senso dominate nella comune percezione delle cose. Noi mangiamo con gli occhi più di quanto crediamo. Ciò che ci predispone o meno al consumo di un alimento è l’aspetto estetico e in primis il colore, il quale ci da informazioni sulla qualità e la freschezza del prodotto. Il nostro cervello associa al colore dei cibi sensazioni positive o negative secondo un “pregresso mentale” che ci lega a sensazioni gradevoli o spiacevoli vissute nel passato. Il colore con cui abbiamo visto più volte un oggetto si imprime nella memoria, divenendo un ricordo. Ogni qual volta il cervello riceve uno stimolo visivo, lo ricollega, attraverso un percorso a ritroso detto feedback, al colore che è rimasto impresso nella memoria.
Ma cosa succede quando siamo di fronte ad un alimento di un colore diverso da quello a cui siamo abituati?
Agendo il nostro cervello secondo ciò che ritiene “consueto”, quando il colore di un alimento cambia, gli stimoli sensoriali vanno in contraddizione, creando diffidenza e talvolta disgusto.

www.indianapublicmedia.org

Il colore diventa segnale di un possibile pericolo, perché non viene ricollegato a nulla che ritrova nella memoria. Agisce quindi a livello inconscio secondo un meccanismo ancestrale di difesa. Il colore ci fornisce informazioni primarie sul cibo, ad esempio se un frutto è verde è acerbo, se ha un bel colore è maturo e se tende al marrone è marcio. È come se ancora prima di assaggiarlo avessimo già un’anticipazione del gusto, aspro dolce e acido, come se vista e gusto si fossero associati a creare una sensazione unica. Ecco spiegato come associamo il colore al sapore.

È proprio per questo che sono stati inventati i coloranti, perché essi riproducono il colore naturale associato al sapore, per rafforzare nel consumatore l’impressione che il prodotto sia realizzato con ingredienti naturali, e che a questi debba il suo sapore. È il caso dello sciroppo alla menta che siamo abituati a vedere verde, ma nella realtà è trasparente. Tutto sta nel fatto che dobbiamo allenarci ad una varietà di colori, non dovuti a coloranti ma semplicemente a colori che non siamo abituati a vedere.

www.flickr.com, www.lamercantedispezie.blogspot.it, www.crumpetsandco.wordpress.com

E se ingannassimo la percezione e vi proponessi un piatto della tradizione in “versione camaleonte”? Stessi ingredienti ma colori diversi: Parmigiana di melanzane rosse, con passata di pomodori neri su pesto di basilico viola …
Avreste sempre l’acquolina in bocca?

Andrea Calubini

Photo credits: immagine in evidenza di www.jupiterimages.com/ e www.noweurope.eu.

Cibo e colore: mangiare con gli occhi.

Cucine d'Italia consiglia