Cibo in 3D: dalla Nasa al microonde di casa nostra

Il 3D come nuova frontiera della cucina compreso il cake design….

Il progetto è firmato dalla Nasa e prevede l’uso di una stampante 3D del tipo RepPad Mendel 3D realizzabile con un budget (almeno queste sono le stime) di appena 500 euro e che funzionerà in maniera open-source.

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Cosa significa? Vuol dire che utilizzerà un software che sarà possibile scaricare gratuitamente. La base sarà una , una stampante che può essere realizzata con un budget di 500 euro per i componenti. Naturalmente al posto dell’inchiostro avrà “cartucce” ricaricabili contenenti alimenti disidratati e ridotti in polvere. 

Photocredit : http://www.paginafood.it/
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Il progetto è stato realizzato dalla Systems and Materials Research Corporation ed è pensato per trovare applicazione in campo spaziale, così da nutrire gli astronauti in missione; sintetizzando carboidrati, proteine e altri componenti in polvere, la stampante è in grado di creare differenti pietanze in tre dimensioni. Il primo esperimento è stato tentato sintetizzando la pizza italiana, fino ad arrivare ai dolci.

Qual è il vantaggio?

Azzerare gli sprechi, producendo il cibo desiderato nelle quantità richieste, “creando” diversi tipi di pietanze, senza dover ricorrere ad una cucina vera e propria e tantomeno di un cuoco. Il primo passo è stato, “stampare” una tavoletta di cioccolato, ma le prospettive sono quelle di mettere a disposizione una vasta gamma di prodotti alimentari.

Ed è proprio da questa ingegnosa trovata che si sono rifatti i creativi di The Sugar Lab pensando ad una complessa linea di sculture di zucchero create da uno studio di architettura di Los Angeles usando proprio la tecnologia della stampa 3D creando linee geometriche perfette e una superficie cristallina che sembra finta pietra: vere e proprie sculture da mangiare!

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Photocredit: The Shugar Lab
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Photocredit: The Shugar Lab

Probabilmente in futuro l’applicazione spaziale della stampante 3D arriverà anche nelle case, quando la popolazione sarà talmente numerosa da necessitare soluzioni per dare cibo a tutti. In un futuro ancora incerto al posto del microonde ci saranno stampanti 3D e i libri di ricette on line per unire gli strati di nutrenti.

E voi che ne pensate?

Mariangela Martellotta

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