Cucine d’Italia Evento: D come DESIGN

Continuano gli articoli tematici dedicati all’appuntamento con Cucine d’Italia a Officine Farneto sal 19 al 22 settembre 2012. La parola chiave di oggi è DESIGN: il design contemporaneo delle cucine in mostra, il design di giovani studi romani e quello dei partecipanti al Concorso nazionale Cucine d’Italia rivolto ad architetti, ingegneri, designer e laureandi nelle discipline tecniche e giovani creativi.

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Iniziamo da un brevissimo bigino sulla storia del design industriale. Se per alcuni si può iniziare a parlare di design solo con la Rivoluzione industriale dell’Inghilterrra del XIX secolo quando si sviluppa il movimento di Arts and Crafts, secondo altri autori, invece, è necessario aspettare il 1907, data in cui l’azienda tedesca AEG incarica l’architetto Peter Behrens della progettazione architettonica della fabbriche, del design dei prodotti, dell’immagine aziendale… La definizione di design e di design industriale, comunque, arriverà più tardi come quasi sempre nella storia.

Sicuramente è possibile parlare di scuole o almeno di stili che predominarono in un determinato periodo storico come la Secessione viennese con la Wiener Werkstätte che realizzò oggetti di uso quotidiano dalle posate alle teiere oppure l’esperienza della Bauhaus che univa un’evidente funzionalità all’aspetto estetico perché “la forma segue la funzione”. Lo stile fortememente innovativo ha ispirato arredi e oggetti ancora oggi sono in produzione come la poltrona Barcelona disegnata da Mies Van der Rohe, il tavolo Tulip di Eero Saarinen e la Chaise Lounge disegnata da Le Corbusier nel 1929: un oggetto d’arredamento pratico caratterizzato da una struttura basculante con un’inclinazione variabile che si stabilizza in base al peso del corpo.

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Lunghissimo, poi, sarebbe l’elenco di oggetti di design che hanno trasformato la nostra vita quotidiana: la bottiglia Coca Cola, la Vespa Piaggio del 1946 disegnata da Corradino d’Ascanio, la Beetle Wolksvagen firmata Ferdinad Porsche, il televisore Algol 1964 di Marco Zanuso, la lampada Tizio di Artemide creata da Richard Sapper nel 1972 fino ad arrivare alla Apple che dal 1984 ha creato un nuovo immaginario intorno all’oggetto computer.
Ma c’è una cosa che probabilmente non è mai cambiata, sia prima che dopo la parola design: l’obbiettivo finale è la progettazione di oggetti che considerino contemporaneamente forma, funzione ed estetica. Un designer riesce a realizzare prodotti esteticamente validi partendo dalla loro funzione, dove la forma deve rispondere perfettamente alle caratteristiche funzionali e prestazionali dell’oggetto, interpretando e a volte anticipando le correnti estetiche e le esigenze funzionali del suo tempo.

Giada Vargiu

Photo credits: in evidenza collage realizzato con immagini di www. lynnandhorst.blogspot.com; www. amchdesign.wordpress.com; www. managingip.com; www. porschebahn.wordpress.com; www. cartoline.delcampe.it; www.atcasa.corriere.it; www. illuminazione.webmobili.it; www. applemobile.it.

 

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