In fondo al mar

Packaging dagli abissi.

Quella di cui parleremo oggi è un’operazione sull’onda del Food Design, in equilibrio tra uomo e natura.

Il prodotto Food in questo caso è il vino, il suo luogo di maturazione è la vera novità. Come lo è il processo di lavorazione. Il prodotto che queste aziende vinicole riescono ad inventare è un concentrato di passione, pressione, inventiva e  millimetri. E certo tanta tanta pazienza.

liguria2E’ il vino sommerso. Un vino che dopo essere nato dalla terra matura in acqua.

Siamo in Liguria, nella baia di Portofino,  in località Cala degli Inglesi, baia incontaminata tra Cala dell’Oro e il faro di Portofino, le 6500 bottiglie del vino “Abissi – Riserva Marina di Portofino”, (http://www.bissonvini.it/) divise in 12 gabbioni da 1 metro cubo ciascuno, sono state poste ad una profondità di circa 60 metri per dare avvio al primo esperimento di “spumantizzazione subaquea” in Italia.

L’idea nasce da un’intuizione di Piero Lugano, titolare dell’azienda vinicola Bisson di Chiavari, che dal 1978 porta avanti la sua “missione” di valorizzare e riscoprire i vitigni autoctoni della riviera del Levante Ligure. Piero mette insieme le sue passioni, l’archeologia, il vino e il mare dando luogo a  questo innovativo esperimento.liguria3

Diverse le considerazioni chimico-fisiche alla base dell’operazione. Prima fra tutte quella relativa alla temperatura. Proprio come nelle cantine, sott’acqua a una profondità di circa 60 metri, la temperatura e’ costante a 15°, ideale quindi per la conservazione del vino. Altra caratteristica dell’ambiente subacqueo estremamente favorevole alla spumantizzazione, e’ la carenza di luce, nemica del vino perché ossidante. Data la considerevole profondità a cui saranno immerse, le bottiglie potranno beneficiare del perfetto bilanciamento di pressione ricevendo una omogenea ed equilibrata spinta dall’interno verso l’esterno e dall’esterno verso l’interno. Tale effetto di “contro-pressione equivalente” favorisce un intenso amalgamarsi delle bollicine e conferisce al vino un miglior aspetto organolettico oltre che tattile e quindi una maggiore sensazione di piacere nella degustazione. Altrettanto importante l’ effetto “culla” svolto naturalmente dalle correnti marine sulle bottiglie immerse che permetterà di mantenere in sospensione nel vino i materiali di scarto, prodotti dal processo di spumantizzazione e fondamentali per conferire al vino corpo, struttura e profumo. Un movimento naturale, dolce e costante frutto delle correnti marine e che nel normale processo di invecchiamento del vino in cantina e’ attuato meccanicamente tramite appositi macchinari.

Il risultato finale di tutto questo innovativo metodo sarà un vino assolutamente inedito e di grande prestigio, anche per quanto riguarda il “vestito” che indosseranno le sue bottiglie. Gli evidenti segni della lunga sosta in mare, con un gioco di incrostazioni e disegni marini naturali, certe bottiglie conservano addirittura conchiglie e stelle marine attaccate, una mise affascinante conservata anche grazie ad un particolare packaging che vede ogni singola bottiglia rivestita, prima della sua commercializzazione, con una speciale pellicola trasparente protettiva che ne preserva tutta l’avvenente suggestione.

Contemporaneamente in Spagna lo stesso progetto, nella splendida la ‘Baia di Plentzia’, ad una profondità tra i 15 ai 20 metri, specificamente progettati per attirare la vita marina e creare un ecosistema unico. Questo scambio di energia con il mare è ciò che contraddistingue i loro vini. Sono quelli di Crusoe Treasure http://www.treasurebeverages.com/.

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 Sara Costantini

Fonte

http://larcante.wordpress.com/

http://www.oscargreen.it/

http://www.italiavela.it/

http://avvinando.tgcom24.it/

http://www.bissonvini.it/

http://www.verycool.it/

In fondo al mar

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