La storia nelle nostre mani

Ka’ Mancin

fotoka1Mani che raccontano la tradizione di una famiglia, che trasformano un’ex prigione in un territorio magico e che fanno della viticoltura un’impresa eroica: tutto questo è Ka’ Manciné. Soldano, comune del Ponente Ligure, è lo scenario della straordinaria attività condotta da quest’azienda: ci troviamo nella zona di Galeae, carcere dell’epoca, dove i detenuti venivano deportati e abbandonati a loro stessi. 400 metri sul livello del mare, un vero e proprio anfiteatro naturale posizionato a sud est e una vigna, chiamata “Beragna”, la più antica della tenuta, risalente al 1876, che consente a Ka’ Manciné di ritenersi artefice del prestigio di uno dei più grandiosi vitigni liguri, il Rossese di Dolceacqua.
Maurizio Anfosso conduce quest’impresa insieme alla moglie Roberta, rendendo giustizia, da bravo erede, agli sforzi del capostipite Pietro Mancinei, il quale tramutò il suo cognome in Manciné, quale tratto distintivo del suo essere mancino, e pose le basi per definire l’attuale successo della sua casa vitivinicola, divenuta ora punto di riferimento per questo lembo della regione, al confine con la Francia.fotoka5
Ka’ Manciné lascia libertà di espressione alla sua predilezione per l’uva a bacca rossa nella triplice versione del Rossese: il Beragna, di più facile e immediata beva, che deriva proprio dalla vigna più anziana della tenuta, il rosato Sciakk, agile e disinvolto nei suoi profumi di rosa canina, ribes e mirtillo, e, infine, il Galeae, vero vanto aziendale, che sviscera al meglio le reali potenzialità del vitigno, esaltandone gli eleganti riconoscimenti olfattivi di amarena in confettura, fiori di lavanda, mora di gelso e sambuco. A chiudere il cerchio ci pensano un giusto tenore alcolico e una trama tannica perfettamente disegnata, che fanno del profilo gustativo un caldo abbraccio vellutato.
Pare proprio che un’importantissima fetta della storia enologica della Liguria sia nelle mani di Ka’ Manciné: a noi il compito di raccontarla.

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Serena Zerilli

La storia nelle nostre mani

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