Sono figlio unico

 Il Collio di Edi Keber.

Un’avventura che incomincia nel 2008, quando il capofamiglia di casa Keber prende la coraggiosa decisione di dedicarsi alla produzione di un unico vino, il Collio Bianco.

Siamo a Zegla, a pochi metri dalla Brda slovena, in uno dei più rinomati cru del territorio, dove su di una collina si estendono i 12 ettari vitati dell’azienda. Ponka è il nome della tipologia di terreno, più tecnicamente chiamato Flysh: la sua composizione rivela la presenza di marna e arenaria e conferisce poca vigoria alla pianta con conseguente riduzione della produzione per ceppo, condizione, questa, che sancisce l’assoluta qualità del prodotto finale. La Ponka apporta, inoltre, caratteristici riconoscimenti minerali e una discreta struttura al vino, che risulta decisamente grasso e avvolgente.
45000 bottiglie prodotte ogni anno: un dato che lascia emergere una realtà quasi artigianale, che prevede una raccolta delle uve rigorosamente manuale e una vinificazione di tipo tradizionale. L’affinamento avviene per 5 mesi in vasche di cemento, escludendo una percentuale del 20% che sosta in contenitori di rovere da 4 ettolitri.


È nel 1987 che anche l’etichetta, oltre al vino in questione, diviene unica nel suo genere: una semplice lettera si impone con forza e maestosità e va a sostituire qualsiasi altra indicazione compaia sulla facciata. Stiamo parlando di lei, la “K” del Friuli Venezia Giulia, che, oltre a veicolare un messaggio di chiarezza e semplicità, rappresenta in chiave stilizzata un palo e due tralci di vite.

Kristian e suo padre Edi continuano di anno in anno a impegnarsi nella realizzazione di questo grande bianco, da uve Friulano, la componente maggiore che ne determina la struttura, Malvasia Istriana, che gestisce la parte aromatica e speziata del vino, e Ribolla Gialla, fondamentale per il giusto tenore di acidità.
Il lime fa da sfondo a tutta una successione di note fruttate, tra cui la pesca bianca, la nespola, la pera kaiser e il melone; poi mandorla, fiori di magnolia e una netta scia minerale. L’assaggio conferma i tratti minerali, decisamente sapidi e freschi, è estremamente morbido grazie all’abbondanza glicerica e chiude lungo e ammandorlato.
Non vi è più alcun dubbio per il consumatore che richiede un Keber: un’unica scelta per un’eccellenza ricercata.

Serena Zerilli

Sono figlio unico

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