Alzi la forchetta chi non ha mai mangiato una polpetta in vita sua! La polpetta è la pietanza più diffusa al mondo e sapete perché? Perché è fatta dall’impasto di vari ingredienti, a volte avanzi, che vengono messi insieme in maniera rapida e poi cotti. Ma chi ha inventato la polpetta non è chiaro… pare siamo stati proprio noi italiani, o meglio noi siamo quelli che hanno dato paternità alla polpetta “classica” di carne macinata così come è conosciuta un po’ da tutti.
“Una polpetta ci salverà” fa un po’ sorridere come titolo di un testo dedicato alla cucina e indubbiamente il libro è piacevolmente interessante e ironico allo stesso tempo. Chi lo avrebbe mai detto che le polpette potessero avere tanta influenza nella vita quotidiana? Lo scoprirete leggendo il capitolo “Polpetta pubblicitaria” in cui è affrontato il discusso rapporto cibo e media. E se volete sapere a che epoca risale la prima testimonianza scritta di una polpetta – una ricetta insomma – pare che essa sia datata alla metà del ‘400 quando nei testi sacri della gastronomia il primo a farne menzione fu Maestro Martino da Como nel suo libro de arte coquinaria.
Il libro espone le migliori ricette delle polpette d’Italia: ve ne sono ben 120 presenti nei menù degli chef di tutte le regioni. Osservando la stagionalità degli ingredienti e i propri gusti, grazie a queste ricette, potrete fare un tuffo nella tradizione gastronomica e culturale nostrana.
Titolo | Una polpetta ci salverà |
A cura di | Anna Scafuri, Giancarlo Roversi e AAVV – presentazione di Massimo Bottura |
Casa Editrice | Giunti Editore |
Pagine | 192 |
Edizione | Ottobre 2013 |
Lingua | Italiano |
ISBN | 978-88-097-8561-8 |
I contributi alla stesura di questo testo sono tanti e vanno da quelli di giornalisti a quelli di critici di cucina.
Ma la domanda che sorge è: perché “Una polpetta ci salverà?”
Poiché siamo stati proprio noi italiani ad inventare le polpette, preparazione inconfondibile e prelibata che riutilizza gli avanzi, quali ingredienti d’eccellenza e concilia gusto e salute! Chapeu agli autori Anna Scafuri e Giancarlo Roversi che con questo elogio della polpetta hanno dato una nuova veste ad una pietanza che di certo è impensabile pensare di produrre in scala industriale, sebbene molte aziende lo facciano di già. La bontà della polpetta sta anche nella sua imperfezione estetica, nella sua unicità (ogni polpetta è diversa dall’altra), dalla doratura che solo una cottura domestica può dare.
Mariangela Martellotta