A Roma apre Carpaccio

Un nuovo format dedicato al mondo della carne di qualità italiana e internazionale impreziosisce il palcoscenico della ristorazione romana: nell’elegante quartiere Prati apre Carpaccio.

Un ristorante il cui nome omaggia un simbolo della creatività e della cultura della cucina italiana. «Abbiamo scelto di rendere protagonista il Carpaccio, mettendolo al centro di un format italiano dedicato al mondo della carne scegliendo le selezioni migliori e fondendole con sapori e cucina internazionale, perché il Carpaccio è per il mondo», spiegano i fondatori ed esperti selezionatori di carni, Germano Bertollini e Angelo Di Nicola.

La storia del carpaccio risale al 1950, quando Giuseppe Cipriani, proprietario dell’Harry’s Bar a Venezia, creò un piatto di filetto tagliato sottilmente per l’amica Amalia Nani Mocenigo che non poteva mangiare carne cotta. Il nome dato all’inedita creazione culinaria fu un omaggio al pittore Vittorio Carpaccio, in mostra in quel periodo al Palazzo Ducale di Venezia, poiché a Cipriani il colore della carne cruda ricordava le tonalità dei quadri del pittore.

Per Carpaccio, Germano e Angelo hanno unito le loro esperienze professionali maturate nel mondo del food per creare un ristorante che si muove tra classicità e internazionalità. Il ristorante, situato nel quartiere Prati, si sviluppa su 170 mq tra interno ed esterno, per un totale di 100 posti. L’arredamento, un gioco di equilibri tra tonalità calde e fredde, si connota per le cornici dorate dalle varie dimensioni e forme con i ritratti di Carpaccio e dei pittori a lui contemporanei che hanno utilizzato le stesse tonalità di colore.

Al centro del menù c’è ovviamente la carne che proviene prevalentemente dagli allevamenti selezionati da Germano e Angelo. In particolare da Carpaccio vengono utilizzati soltanto tagli di carne di provenienza certificata e origine controllata, scelti secondo i migliori standard di qualità in Italia e all’estero.

La proposta, essenziale e ricercata, prevede varie tipologie di Carpacci, come ad esempio Cipriani con lemon dressing, germogli e parmigiano in scaglie; Kaffir con foglie di lime, mayo allo zenzero, lemon grass, spicy dressing; Cacciatora con vinaigrette alla cacciatora, timo, rosmarino, pimienton, olive, capperi; Truffle con scaglie di tartufo, pane crunchy, burro nocciola.

Altra grande protagonista del locale di via Ennio Quirino Visconti è la carne alla griglia. Carpaccio è infatti una steakhouse di qualità: qui le carni vengono accuratamente selezionate, frollate e cucinate con un sistema di cottura innovativo che gli conferisce un gusto particolare. Il mondo delle Royal Beef è in grado di soddisfare i vari gusti della clientela con razze e allevamenti provenienti da tutto il mondo come la piemontese, la danese, la spagnola e l’angus americana, australiana, argentina e dell’Uruguay. Tutte le razze sono disponibili nei tagli: T-bone, Fiorentina, Costata e New York Steak. Da menzionare, in particolare, gli Special, una selezione di carni pregiate internazionali che variano a seconda le disponibilità.

I sapori dal mondo avanzano nella sezione Beef Boys che racchiude i Ravioli al vapore ripieni di beef pork verdure e ginger, i Bao buns pulled pork con pulled pork, coleslaw, bbq sauce, i Chicken popcorn e il Pollo yakitori in wok di verdure e lamelle di mandorle.

La carne cruda è protagonista anche nella Tartare, disponibile nella versione francese con senape di Digione, salsa worcester, fiori di cappero, lemon dressing e in quella italiana con olive, fiori di cappero, mandorle, erbe fini, lemon dressing. Non mancano poi gli hamburger, a scelta nelle versioni U.S Burger e Rossini Burger.

I secondi ben si prestano ad essere accompagnati dai Tegamini, contorni di stagione serviti all’interno di piccoli tegamini che vanno dalla Cicoria olio, aglio e peperoncino, alle Verdure wok fino al Pak choi al vapore, con soia e zenzero.

La dimensione local prende piede nelle paste, un omaggio alla romanità. Ed ecco che dalla cucina escono lo Spaghettone alla carbonara, la Mezza manica all’amatriciana e il Tonnarello cacio e pepe.

La carta dei vini annovera ben 100 etichette orientate ad esaltare la selezione della carne. Una raccolta enologica che parte dai vitigni della Francia e percorre tutto il territorio nazionale fino alle pendici dell’Etna, passando per i vini naturali nati sulle colline abruzzesi e non dimenticando le più classiche e importanti etichette italiane come Sassicaia, Tignanello e molte altre ancora.

www.carpacciorestaurant.it

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