La delizia del caviale conferisce prestigio alle portate e caratterizza la raffinatezza di un pranzo o di una cena. Abbinare caviale e vino non è impresa semplice, dal momento che il primo, per le sue proprietà organolettiche, tende a essere un cibo difficilmente abbinabile anche con altre pietanze.
Ottenuto dalle uova non fecondate delle femmine di diverse specie di Storione, un pesce d’acqua dolce e salmastra appartenente alla famiglia Acipenseridae, il caviale è spesso proposto da solo, magari spalmato su fette di pane tostato e burro.
Per quanto riguarda il modo di abbinare caviale e vino, in Francia la soluzione si è trovata con il raffinato e prestigioso Champagne. Per un connubio vincente, è necessario evitare che il carattere salmastro del caviale si scontri con le caratteristiche organolettiche del vino.
Ecco allora che il metro di giudizio diventa la quantità salmastra presente in questo raffinato alimento: meglio optare per un vino morbido, un gran millesimato per il caviale di altissimo livello, mentre per le altre tipologie si può optare per un crémant.
Un caviale molto saporito si amalgama bene con un molleux bianco dalle note dolci, come un Picolit dei Colli Orientali del Friuli, la tipologia Sevruga si abbina bene a un Crémant d’Alsace, mentre l’Ostrea si può accompagnare al Satèn di Franciacorta. È bene invece evitare i vini con troppa personalità e aromatizzati, come i passiti ossidativi e i muffati.
Nella tradizione russa, abbinare caviale e vino non è la scelta preferita: generalmente si opta invece per la vodka e per il tè, in cui sono banditi gli aromi per evitare di corrompere il gusto delle deliziose uova di pesce.