Antonia Klugmann. Di cuore e di coraggio

38 anni, triestina, saldamente alla guida di un ristorante stellato, L’Argine a Vencò nelle campagne friulane, in provincia di Gorizia, e nuovo giudice di Masterchef Italia: Antonia Klugmann si racconta nel nuovo libro edito da Giunti “Di cuore e di coraggio. La mia storia, la mia cucina”.

Antonia Klugmann Di cuore e di coraggio

Alla base del suo successo la passione per la cucina, talmente forte da indurla, da giovanissima, a lasciare l’università per inseguire il sogno di diventare una chef affermata. Un traguardo raggiunto, grazie al cuore e al coraggio dimostrato da Antonia Klugmann mettendosi alla prova in un ambiente difficile e competitivo, scegliendo per emergere il Friuli, la sua terra d’origine, ricca di sapori e profumi autentici, come quelli che caratterizzano i piatti della chef.

Antonia Klugmann Di cuore e di coraggio

A Dolegna del Collio, in provincia di Gorizia, sorge infatti L’Argine a Vencò, al confine con la Slovenia, premiato con la stella Michelin dopo pochi mesi dalla sua apertura, dove la giovane cuoca cucina le erbe, le verdure e i frutti del suo orto e quelli nati spontaneamente sul dolce e aspro territorio friulano, ingredienti semplici, attorno ai quali germogliano le sue gustose pietanze.

Antonia Klugmann Di cuore e di coraggio

In questo libro Antonia, prima donna giudice di Masterchef Italia, si racconta con coraggio aprendo le porte del suo mondo, coinvolgendo il lettore in un viaggio biografico ed emotivo, impreziosito da un colorato ricettario, riflesso di odori e sapori della sua terra, dei boschi circostanti inebriati dal profumo delle erbe aromatiche, senza mai perdere di vista le proprie origini e le proprie tradizioni culturali e gastronomiche.

Antonia Klugmann Di cuore e di coraggio

6 atti di coraggio, 6 capitoli per 60 ricette, corrispondenti a momenti cardine della storia di Antonia e inquadrati attraverso sei parole chiave associate ad altrettanti ingredienti e tecniche di preparazione: “Le erbe aromatiche o della scoperta”, “La frutta o della cura”, “Il fumo e la brace o del ricordo”, “Il quinto quarto e dell’empatia”, “Il vegetariano o della sensibilità”, “L’essiccazione e la fermentazione o dell’ascolto”, “Il pesce o dell’esperienza”.

«Ho pensato al libro come a un menu: dico sempre che non ci devono essere sprechi in cucina e quindi, se in una ricetta ho previsto un pesce o un pezzo di carne, in un’altra ho inserito un modo per utilizzare quel che resta. Lo stesso per le verdure: se in una ricetta c’è il frutto, in un’altra considero la foglia, il fiore, il seme o il fusto. Essiccazione, fermentazione, brodi, salse. Tutte le tecniche, sia antiche sia moderne, ci aiutano: una cucina senza sprechi è eticamente più giusta, ma anche più interessante perché più ricca».

Antonia Klugmann

Photo Credits: Mattia Mionetto

www.giunti.it

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