Bocca di miele

Basta un poco di food design e il miele va giù.

Gli antichi egizi lo usavano per curare i disturbi digestivi e ne traevano unguenti per piaghe e ferite. I Greci lo consideravano il cibo degli dei, tant’è che Pitagora consigliava di consumarne in abbondanza per assicurarsi la vecchiaia. La cucina ayurvedica lo considerava un’afrodisiaco. I Romani lo usavano come conservante alimentare.

Da sempre, possiamo proprio dirlo, questo alimento completo è sulla bocca di tutti. Oggi sono sempre più numerosi quelli che non se ne fanno sfuggire una goccia e lo riscoprono in cucina negli abbinamenti più svariati, sulla carne e sui formaggi e sulla tavola nelle forme più trendy.

Una delizia senza confini. Ne sono sicuri e lo urlano ai quattro venti quelli del Trentino. Che ci credono davvero e fanno bene! Sono quelli di Mieli Thun (http://www.mielithun.it), appassionati produttori di miele che puntano sulla quintessenza delle api per un prodotto dalle mille sfaccettature. Tanto che hanno creato una “dolcissima” mazzetta pantone per metterle tutte in ordine. Colori, pollini, provenienze, usi, tutti i segreti catalogati alla designer maniera.

Ma non sono i soli che si dilettano a giocare con il miele per trovargli la veste più divertente.

Giocano con la chimica, quelli della  Ballard Bee Company ( http://www.ballardbeecompany.com) e ne fanno l’idea portante per il design del loro packaging. Poiché gli elementi sono quelle sostanze pure che non possono essere scomponibili o suddivisibili in altre, quindi di per sé fondamentali, basilari, il loro miele ha a ragion veduta, una denominazione chimica tutta per sé: Bh. Sulla scia della chimica invece si son divertiti quelli di Bee Raw (http://beeraw.com),  che mettono in evidenza le svariate tipologie utilizzando le provette.

Dalla tavola periodica alla tavola da pranzo, decisamente più pratico il design del packaging di Biodidactic Designs (http://biodidactic.bigcartel.com).

Azambourg (http://www.azambourg.fr) e Guzzini giocano con la praticità, disegnando Pot, una scaletta che non ci risolverà problemi esistenziali, ma che può tornare utile per non rimanere con le mani appiccicate al tavolo, con il cucchiaino che resta sempre all’altezza ideale nel barattolo.

Sempre per sfruttare al massimo le potenzialità del colore e soprattutto per vederci sempre chiaro, simpatico il nuovo pack di Little Fury. (http://littlefury.com/work/beehive-honey).

Insomma per deliziarci e deliziare la tavola con ironia e praticità il food design ci toglie sempre l’amaro di bocca.

Sara Costantini

Bocca di miele

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