Una sosta di gusto nella Torino ottocentesca

A Torino, in corso Vittorio Emanuele II, si trova un angolo di storia ottocentesca, senza dubbio uno dei caffè più antichi e affascinanti d’Italia: Platti.

La storia del locale inizia nel 1870 quando nella prima capitale d’Italia apre la liquoreria “Principe Umberto”, poi rilevata da Ernesto e Pietro Platti e ribattezzata Caffè Platti nel 1875.

L’eleganza senza tempo della storica caffetteria Platti

Il concept è il simbolo di tre epoche: la sala pasticceria, con il ricercato arredo Luigi XVI della ditta Valabrega, illuminata dai grandi lampadari originali e i soffitti a stucco di disegno barocco e tinte pastello che si riflettono negli specchi dalle cornici dorate; la sala caffè con il banco bar Anni Venti e il soffitto a stucchi di disegno barocco e tinte pastello; la sala con spunti Decò e accenni razionalisti creata dopo il 1930.

Un salotto culturale

Platti è un’istituzione torinese, punto di riferimento sociale e culturale per tutto il corso del ‘900. Le sue sale Liberty erano il ritrovo di intellettuali, politici, poeti e imprenditori sabaudi che amavano trascorrere qui le loro giornate parlando d’affari e politica e festeggiando le ricorrenze.

Sui divani rossi, tra stucchi e specchi, veniva a leggere Luigi Einaudi, secondo presidente della Repubblica Italiana, a scrivere Cesare Pavese che incontrava qui l’editore Giulio Einaudi.

L’arte dolciaria sabauda

Dalla colazione alla cena, Platti offre il meglio della tradizione torinese sabauda, dal bicerin alla pasticceria mignon al tramezzino, in un’atmosfera affascinante.

La colazione da Platti è un rito per tutti i torinesi: al bancone o seduti agli eleganti tavolini in marmo si possono gustare oltre 20 tipi diversi di lievitati, in abbinamento a caffè, cappuccino o al classico Bicerin, la bevanda torinese composta da una mescola di caffè, cioccolato e crema di latte tanto amata dai turisti.

Decisamente imperdibile, oltre che storica specialità della città, la piccola pasticceria. Bignè, chantilly, baci di dama, macaron e biscottini in formato mignon che solo a Torino si fanno così: piccolissimi concentrati di dolcezza firmati del maestro pasticcere Luciano Stillitano, “fuoriclasse” assoluto della pasticceria tradizionale piemontese. Specialità della casa la storica Torta Platti, un tripudio di cioccolato la cui ricetta è rigorosamente segreta.

Autentico vanto del locale la carta dei tramezzini, i tipici panini triangolari che vedono i loro natali proprio a Torino. Da Platti se ne possono assaggiare più di 25 tipi, dai più classici ai più innovativi, senza dimenticare quelli che omaggiano le specialità piemontesi: peperoni e acciughe, vitello tonnato, lingue e salsa verde o salsiccia di Bra.

Il pranzo è servito nelle sale del ristorante al primo piano con una scelta à la carte oppure che spazio da ricette della tradizione a proposte creative, oppure è possibile optare per il brunch.

Gli amanti del tè sono invitati all’Afternoon Tea, il rituale del tè all’inglese rivisitato in chiave sabauda. Tè bianco, verde o nero, speziato, legnoso, fruttato o erbaceo: oltre 12 diverse qualità di tè da tutto il mondo firmate Damman, rigorosamente in foglia, preparate a regola d’arte e servite in abbinamento alla piccola pasticceria secca di Stillitano e ai tramezzini salati serviti sui vassoi d’argento.

La giornata da Platti si chiude con l’aperitivo, con cocktail preparati dallo storico bartender Piero, vino o champagne.

Tra le novità dell’estate di Platti, spicca il panettone estivo, da gustare in accompagnamento con caffè o cappuccino.

Il segreto del panettone di Platti, dal 1875 must per tutti i torinesi, è quello di avere gusto, struttura e colore senza eguali. Materie prime attentamente selezionate e rigorosamente italiane, solo lievito madre per una lievitazione di 64 ore e una speciale canditura che, unita a un’infusione di succo di arancia, limone e lime, regala un mélange di profumi unici.

Il maestro Luciano Stillitano, dal 2017 l’anima della pasticceria di Platti, ha deciso di proporre il suo panettone anche in estate, per tutto il mese di luglio. «Sono affascinato dalla tradizione, senza fronzoli, dalla vera anima delle ricette. – dichiara il Maestro Stillitano – Per questo il mio panettone è e sarà quello più tradizionale, il Milano. È un dolce delicato per il quale ho cercato un equilibrio perfetto tra burrosità, dolcezza e leggerezza ideale come dessert ma anche piacevole da gustare a colazione o merenda».

Caffè Platti

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