Performance, installazioni, esposizioni personali e collettive, scenografie teatrali… La sua cretività non ha confini precisi. Disegno, pittura su ceramica e teatro sono solo alcune delle forme in cui esprime il suo estro artistico. Continue ricerche guidate da un’autentica curiosità e sete di conoscenza, studi su materiali, tecniche e teorie, contaminazioni fra discipline anche molto lontane tra loro.
Dalle esposizioni all’Accademia di Brera a quelle presso La Marguttiana, dai laboratori di scenografia ideati per il Centro Arti Performative di Firenza Guidi agli allestimenti curati per Pitti Immagine fino alle recenti collaborazioni con Firenza Guidi per E.L.A.N. WALES-European Live Arts Network di Cardiff in Gran Bretagna e di E.L.A.N. FRANTOIO-Centro Arti Performative di Fucecchio, vicino Firenze.
Anche solo da questi brevissimi accenni al curriculum di Cinelli, si capisce pienamente la complessità, la profondità e l’eterogenieità delle esperienze dell’artista toscano.
Per “Cucine d’italia Experience” ha appositamente studiato una performance sensitiva-pittorica in cui i colori contamineranno la visione del performer-corpo. Nello spazio romano di Officine Farneto, l’azione performativa di Francesco Cinelli avrà lo scopo di suggerire l´invisibile attraverso il visibile. L´esplorazione del corpo avverrà attraverso processi conoscitivi quali : la completezza, la verita´, la normalita´, il bastare a se´ stesso, l´inspirazione e l´autenticita´, stati emotivi del nostro interno, necessari, al concepimento del suo divenire opera artistica. L´uomo nella sua interiorita´soggettiva diviene a se´ stesso opera d´arte.
Secondo Francesco Cinelli, studiare e dipingere un corpo attraverso se stesso non in quanto corpo ma in quanto mente permette di esplorare, mediante sinergie diverse quali la pittura e lo spazio, soluzioni cromatiche e percettive determinanti per la sua ricerca artistica. “Mi interessa esplorare tutte quelle sensazioni ed emozioni che rappresentano le caratteristiche dell’essere umano, del proprio io in modo autentico, vero, in un modo del tutto normale: qualità necessarie, a mio avviso, per contrastare una società che ci vuole sempre più oggetto e meno soggetto della nostra vita.”