Cefalù, una promessa verde, oro e azzurro

Partendo da Palermo siamo arrivati a Cefalù, dove i prodotti del mare si uniscono a quelli della terra

Lasciandoci alle spalle Palermo continuiamo il nostro percorso enogastronomico in Sicilia verso Cefalù, tesoro d’arte e natura adagiato sotto la mitica rocca dedicata al pastore di Sicilia Dafni (mitologia), inventore del canto bucolico.

Cefalù, l’antica Kephaloidion, visse un periodo di grande splendore durante la dominazione normanna del 1063 che culminò con la creazione dell’episcopato nel 1131. La grande cupola absidale del Duomo SS. Salvatore, ricoperta dalla maestosa immagine del Cristo Pantacreatore, è di straordinaria bellezza. Da non perdere il Convento di Santa Caterina che ora è la sede del Municipio di Cefalù ma fino al 1866 fu un monastero femminile benedettino.  Anche l’Osterio Magno è uno storico palazzo fortificato di Cefalù in cui all’interno si conservano i resti di una cisterna romana appartenenti all’epoca normanna.  In Via Mandralisca si trova l’omonimo Museo, al suo interno sono conservati  dipinti quattrocenteschi e altri reperti archeologici, inoltre potrete ammirare l’opera che ha contribuito a rendere famosa la città ovvero il celeberrimo “Ritratto d’ignoto marinaio” di Antonello da Messina.

Cefalù rappresenta la porta di ingresso al Parco delle Madonie, un immenso giardino botanico che nel 2001 ha ottenuto il riconoscimento ufficiale di European Geopark.  All’interno del Parco rimarrete affascinati dai inattesi paesaggi, illuminati dalla straordinaria luce mediterranea e da Castelbuono, un paesino con la tipica struttura medievale. Originariamente chiamato Ypsigro, nome bizantino che voleva significare luogo fresco, Castelbuono è collegato alla storia del Conte di Geraci, Francesco I di Ventimiglia che nel 1316 attorno ai resti del Casale Ypsigro, fece costruire il proprio Castello.

 A Castelbuono si produce la manna che si ottiene dalla solidificazione della linfa che sgorga dalle incisioni praticate da mani esperte sulla corteccia dei frassini da manna, una sostanza resinosa che esposta al sole si rapprende formando stalattiti biancastre. La manna, oltre che dall’industria farmaceutica, è utilizzata nella preparazione di dolci di straordinaria bontà difatti è riconosciuta e rientra nell’elenco dei prodotti agroalimetari tradizionali (PAT).

Ristorante consigliato  “Nangalarunni”

Schiacciapensieri (nangalarruni in siciliano) è un piccolo ed accogliente locale nel centro della città di Castelbuono. L’ambiente subito accogliente, un benvenuto gentile, tutto già parla dell’amore e della passione per il posto e per il territorio. C’è la storia del fungo alle pareti, le epiche imprese di Giuseppe e dei suoi amici alla ricerca di straordinari Porcini, Ovoli e di un fungo buono e unico, il Basilisco. C’è la passione per i vini, che in una buona panoramica regionale e nazionale si mostrano, riscaldando l’atmosfera, preparandovi ancora più piacevolmente al pasto. L’uso sapiente e raffinato di aromi ed erbe officinali di cui il territorio del parco delle Madonie è ricchissimo, la riscoperta di piatti dimenticati, rielaborati con arditi accostamenti. Nangalarruni, Via Alberghi n. 5 – Castelbuono (PA) tel. +39 0921 – 671428

Elisabetta Pacifici

Cefalù, una promessa verde, oro e azzurro

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