Cenone di Natale: lo sgombro in tavola

Cenone di Natale: lo sgombro in tavola

Gustoso, versatile e dal valore altamente nutritivo: lo sgombro rivela le sue proprietà benefiche per la salute, proponendosi come protagonista della tavola di Natale.

Sgombro Vigilia di Natale

Tra le varietà di pesce azzurro maggiormente ricche di Omega3, calcio, ferro e vitamina D, lo sgombro si configura infatti come ingrediente perfetto per celebrare al meglio la tradizionale cena ‘povera’ della Vigilia di Natale, coniugando gusto deciso e versatilità da declinare in piatti semplici e salubri.

Conosciuto fin dall’antichità, lo sgombro figura tra i pesci lodati da Plinio il Vecchio nel suo “Historia Naturalis”. L’etimologia del nome sembra derivare dal greco, in particolare dalla famiglia degli scombroidi, ma in Italia è tuttora noto con diverse denominazioni: a Roma è chiamato maccarello, dal francese ‘maquereau’, ovvero ‘ruffiano’, riferito al fatto che lo sgombro, durante le migrazioni, si riunisce in branchi con aringhe e calamari, favorendone la riproduzione. In Toscana è noto invece come lacerto, nome di origine latina che significa muscolo guizzante, ma anche come ciortone, denominazione derivante da una storpiatura dei pescatori italiani del termine inglese ‘short tuna’, utilizzato nel dopoguerra dagli americani presenti sul litorale toscano tra Viareggio e Livorno per riferirsi appunto alla varietà di pesce azzurro.

Sgombro Vigilia di Natale

Al forno, grigliato, al vapore o come ingrediente principale di una fresca insalata o di un goloso primo piatto, lo sgombro non è solamente un must delle festività natalizie, ma viene consumato regolarmente tutto l’anno, prestandosi a diversi impieghi in cucina, da materia prima perfetta per un pasto veloce a protagonista di ricette raffinate.

A dimostrare la passione per questo alimento i dati Gfk e IRI elaborati da ANCIT confermano che le vendite a volume in Italia nel 2016 di sgombro in conserva hanno superato le 8.500 tonnellate (+4,8% rispetto all’anno precedente) per un fatturato superiore ai 100 milioni di Euro, posizionando lo sgombro ai primi posti tra i pesci in conserva più amati dagli italiani.

Sgombro Vigilia di Natale

«Lo sgombro è un alimento importante ed estremamente valido per la salute dell’uomo – afferma il Professor Pietro Migliaccio, Presidente Emerito della Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione – L’apporto di proteine, di alto valore biologico, è di 19,3 per ogni 100 g. Non sono presenti carboidrati, e i grassi ammontano a 11,1 g, ma si tratta di grassi buoni, composti da omega 3, protettivi nei confronti del cuore e dei vasi sanguigni. Inoltre, contribuiscono a ridurre il colesterolo totale, aumentando il colesterolo buono HDL e riducendo l’LDL, colesterolo cattivo. Notevole anche l’apporto di calcio equivalente a 185 mg per 100 g di prodotto, tra i più ricchi dei prodotti ittici. Importante è anche l’apporto nutrizionale dello sgombro all’olio di oliva. Parliamo di 237 kcal per 100 g, 16 g di grassi, di cui 12 g composti da acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi. Le proteine sono pari a 23,3 g. E sulla presenza di sale, parliamo di meno di 1 g, per un totale di meno di 400 mg di sodio».

Cenone di Natale: lo sgombro in tavola

Cucine d'Italia consiglia