Civiltà del vino sul Lago di Como

«C’è qualcosa di magico e ancestrale nell’impegno che porta una buona bottiglia sulla tavola: in un’epoca segnata dalla segmentazione di filiera, anche nel settore alimentare, la produzione del vino mantiene ancora intatta quell’arcaica responsabilità globale del processo che nessuno si sognerebbe più di assumere. Dall’approntamento del terreno e la cura della pianta novella nel vigneto, alla scelta della etichetta più suggestiva per il cliente, si snoda un lungo percorso di competenze, di cultura e di gusto».

Leo Miglio.

Un viaggio trasversale alla scoperta della viticoltura delle terre lariane sul Lago di Como, storica area votata alla produzione vitivinicola di grande pregio, soggetta ad alterne fortune, ma anche il racconto di una passione nata in gioventù e mai sopita nei confronti della terra e del vino.

Concetti espressi nel libro edito da Cinquesensi Civiltà del vino sul Lago di Como. Origini, esperienze e prospettive, redatto da Leo Miglio, professore di Fisica della Materia alla Bicocca di Milano, che per anni ha applicato le sue conoscenze scientifiche alla viticoltura, proseguendo il lavoro intrapreso dal padre Gianfranco, uno dei pionieri dell’enologia professionale lariana.

vino sul lago di como

Il libro sintetizza la ventennale esperienza di Miglio nella viticoltura, un impegno teso a preservare e rilanciare la coltivazione delle bacche autoctone del Lago di Como, percorso iniziato nella sua villa a Domaso, nell’alto Lario, e proseguito oggi nelle Cantine Angelinetta.

vino sul lago di como

Un terroir difficile da coltivare quello narrato da Miglio, con un microclima caratterizzato da forti escursioni termiche e un terreno delicato, bisognoso di cure costanti. Intorno alla metà dell’Ottocento l’area di produzione sul Lago di Como fu distrutta a causa della fillossera, inducendo molti viticoltori ad abbandonare i vigneti.

vino sul lago di como

Negli ultimi anni le nuove generazioni hanno dato vita a realtà d’eccellenza, riunite sotto la denominazione IGT Terre Lariane, che proseguono il lavoro iniziato dalla famiglia Miglio di sperimentazione vitivinicola sui territori.

vino sul lago di como

Il libro tratta in maniera approfondita le tecniche di cura della vigna e le conoscenze necessarie nel lavorare un terroir fragile come quello lariano: agronomia, chimica, geologia, fisica del territorio sono solo alcune delle competenze che un viticoltore deve possedere, soprattutto per portare avanti un’opera di recupero e valorizzazione di vini dalla forte connotazione territoriale, ma ancora poco noti.

Scritto con amore e dalla lettura scorrevole, il volume è consigliato a tutti gli appassionati di vini.

Red wine grapes in vineyard with selective focus

La presentazione ad opera dell’autore è prevista per il 19 maggio, nell’ambito della manifestazione culturale comasca Aspettando Parolario.

«Questo libro salda un debito nei confronti della mia terra, del mio lago e delle mie montagne, che sempre mi donano pace e riflessioni profonde: come quando passavo stupende giornate di febbraio, terse nell’aria con il profumo di fuochi lontani, a potare e legare solitario le viti del vigneto che contorna la mia casa di Pozzolo in Domaso. Chiude anche un debito nei confronti dei miei genitori, ora scomparsi, che molto credevano in questa dimensione “radicata” della vita e nelle mie capacità di portare a termine quello che loro avevano iniziato in modo spontaneo (e forse un po’ incosciente). Probabilmente è l’ultimo che mi rimane nei loro confronti».

Leo Miglio.

Civiltà del vino sul Lago di Como

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