Coltivare, Cucinare, Mangiare. A Milano per Le Affinità Selettive

Al via a Maggio “Le Affinità Selettive”, mostra satellite delle attività di EXPO 2015. Le opere di 12 designer racconteranno il cibo e la sua filiera dalla terra alla tavola in tre importanti tappe: Coltivare, Cucinare e Mangiare.

Nel 1985 la mostra “Le Affinità Elettive” univa per la prima volta La Triennale di Milano al Comune di Lissone. A distanza di 30 anni, il nome scelto per la manifestazione che vide dialogare 21 grandi architetti sul tema dell’abitare sembra più calzante che mai. Le due istituzioni torneranno infatti a lavorare insieme per presentare la nuova mostra “Le Affinità Selettive – Premio Lissone Design – Speciale EXPO 2015”, ospitata nella Sala Agorà della Triennale di Milano a partire dal 28 Maggio e in seguito trasferita al MAC – Museo d’Arte Contemporanea di Lissone.

L’iniziativa in scena quest’anno sarà coordinata dal professor Aldo Colonetti, curatore della mostra che si articolerà in tre fasi dai nomi emblematici, Coltivare, Cucinare, Mangiare, ognuna delle quali rifletterà una delle tante declinazioni possibili del tema di EXPO 2015, “Nutrire il Pianeta”.

EXPO 2015

12 i designer scelti dal professor Colonetti per confrontarsi sul ciclo alimentare completo, che dalla terra giunge fino alle nostre tavole. Gli artisti selezionati hanno messo le loro idee innovative al servizio di un tema, “Nutrire il Pianeta”, ricco di spunti e valori importanti: sostenibilità, convivialità, cultura del cibo, sociologia del territorio, tradizione, stimolo e sensibilizzazione.

Le installazioni, realizzate da aziende qualificate che operano nel territorio lombardo, saranno esposte a gruppi, secondo un calendario che ricalcherà le tre sezioni della mostra. Si parte il 28 Maggio, quando saranno presentati i progetti realizzati per la sezione Coltivare, in mostra fino al 31.

Allevamento domestico è la proposta di Francesco Faccin per nutrire il pianeta in modo sostenibile con gli insetti allevati a chilometro zero in cucina o in salotto. L’obiettivo è avvicinarsi a un futuro, non troppo lontano secondo il designer, in cui si dovranno abbandonare pregiudizi e ritrosie verso queste fonti alimentari alternative già sfruttate in altre parti del mondo.

Allevamento Domestico

Anche l’idea di Ilaria Innocenti e Giorgio Laboratore guarda agli insetti, in particolar modo a quelli utili, quelli in grado di garantire l’impollinazione delle piante e l’eliminazione di parassiti e agenti patogeni. Colonie è il nome dato al progetto che prevede la creazione di piccoli nidi per gli insetti utili da collocare in balcone o in giardino per riportare in città farfalle, bombi, lucciole e coccinelle.

Colonie

Per alimentare e incentivare la tendenza tipica degli ultimi anni a realizzare piccoli orti in balcone, Tania Da Cruz ha pensato a Lia, una griglia appendi vasi da finestra che consente di sfruttare al meglio anche gli spazi verticali inutilizzati.

Lia

Controtendenza e volutamente provocatorio è il lavoro realizzato da Tecnificio. Aurora è un set per la coltura cellulare di alimenti progettati con il corretto apporto di carboidrati, grassi e proteine. Il concept ha come obiettivo quello di spostare l’attenzione sulla possibilità che in futuro il cibo fresco e naturale potrà essere sempre più costoso, favorendo quindi la diffusione di quello artificiale ricreato in laboratorio.

Aurora

Dal 9 al 12 Luglio spazio alla sezione Cucinare.

Dossofiorito celebra un’usanza tipica dell’Italia meridionale, quella del consolo, l’arte di consolare le famiglie colpite da un lutto preparando loro pietanze e pasti caldi. Il suo Consolo è una pentola pensata sia per la preparazione che per il trasporto degli alimenti, un utensile che vuole esaltare il potere confortante e celebrativo del cibo come rimedio alle difficoltà quotidiane della vita.

Il Consolo

Tre in Uno nasce dall’attenzione per il risparmio energetico e dall’amore per la cucina tradizionale italiana. Francesco Meda ha infatti pensato a uno strumento di cottura in grado di riunire in un unico oggetto, e su un unico fuoco, i vari tegami necessari per la preparazione di alcune pietanze, come ad esempio il classico risotto. Una pentola centrale in alluminio e due pentolini adiacenti in rame da assemblare su una piastra di ferro magnetica per poter cucinare su un unico fornello. I materiali utilizzati, il rame e l’alluminio, sono ottimi conduttori che consentono di trasferire il calore alle pentole laterali, riducendo così i consumi.

Tre In Uno

(H)eat è uno strumento di cottura ispirato ai recenti studi scientifici sulle potenzialità dei sali fusi, accostando le proprietà termiche dei Nitrati di Sodio e di Potassio. I designer Gionata Gatto e Alessia Cadamuro, sfruttando la luce solare, hanno progettato uno strumento che consente l’accumulo termico. Superati i 120°C la miscela di sali inizia a fondere, giunge a temperatura ed è in grado di mantenerla per ore prima di tornare allo stato solido iniziale.

(H)eat

È sempre guardando all’energia solare che nasce SUNplace, il tavolo pensato da Lanzavecchia+Wai. Sulla sua superficie si può cucinare a emissioni zero sfruttando i raggi del sole concentrati da una lente Fresnel su una pietra ollare o una griglia di ghisa. Per i due designer importante è anche recuperare il valore della collaborazione in cucina, cosicché anche il pasto possa riscoprirsi atto di condivisione e la cucina stessa possa tornare a essere il cuore pulsante della casa.

SUNplace

“Le Affinità Selettive” si concluderà dal 10 al 13 Settembre con l’ultima fase espositiva, incentrata sul tema Mangiare.

Attila Veress propone una collezione di oggetti per analizzare le nostre abitudini alimentari, il modo in cui presentiamo il cibo e quello in cui lo consumiamo. The Anatomy of Eating è un viaggio alla scoperta di come i nostri sensi reagiscono alle informazioni date dagli impiattamenti, per provare a sfruttarle nell’ottica di una dieta equilibrata, mangiando meno ma meglio.

The Anatomy Of Eating

Improntata alla riflessione è anche E.A.T. Education At Table, la proposta di Giorgio Biscaro. Anche in questo caso si tratta di una linea di oggetti evocativi di tematiche nobili, incentrate sull’utilizzo delle risorse alimentari nelle differenti aree del mondo. Trovano posto nella collezione, ad esempio, una forchetta a doppia testa – rappresentazione simbolica del fatto che per ogni persona che mangia ce n’è un’altra nel mondo che resta senza cibo – e un set di bottiglia e bicchieri serigrafati che raccontano le quantità di acqua pro-capite assunte nelle varie regioni del pianeta.

E.A.T.

Natascia Fenoglio ha ideato Divinity Food rileggendo in chiave futuristica le mutate abitudini di consumo alimentare nelle nostre case. Cambiano gli stili di vita e a volte cambiano anche i luoghi fisici in cui si consumano i pasti: non più solo in cucina ma anche in soggiorno o nello studio. La designer ha pensato a oggetti per la tavola 3.0: utensili che abbiano una loro memoria, che sappiano muoversi, volare a mezz’aria e raggiunge il commensale in qualunque ambiente della casa si trovi, con un suo semplice richiamo.

Divinity Food

Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto propongono un progetto che riporta in primo piano una riflessione quanto mai attuale: se è vero che siamo ciò che mangiamo, perché non ci interroghiamo mai abbastanza su cosa mangiamo? Storia di un fico prova a ridare valore a un momento quotidiano di fondamentale importanza, cercando di ridefinire la nostra identità a partire dal cibo e indagando quanto l’atto di nutrirsi possa ancora in qualche modo influire sull’evoluzione delle nostre società.

Storia Di Un Fico

“Il tema è serio: i progettisti hanno individuato spazi vuoti nei riti del coltivare, mangiare e cucinare in cui hanno inserito le loro nuove idee. Non ci sono giochi astuti o puramente estetici, ma innovazioni tecniche e cognitive importanti”, così Aldo Colonetti racconta i mille volti de “Le Affinità Selettive”. Per appassionati, curiosi e per quanti credono nella sfida lanciata da EXPO 2015 per valorizzare le risorse alimentari che il nostro Pianeta ha da offrire, l’appuntamento è il 28 Maggio nella Sala Agorà della Triennale di Milano.

Sara Stopponi

Photo credits: Martina Gamboni Agency

Coltivare, Cucinare, Mangiare. A Milano per Le Affinità Selettive

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