Da Casa Atletica Italiana intervista a Gianfranco Vissani

Da Casa Atletica Italiana intervista a Gianfranco Vissani

Da Londra,
a cura di Katya Marletta

Gianfranco Vissani: «Ho un messaggio per Federica Pellegrini. Approfitto di quest’intervista per invitare ufficialmente Federica Pellegrini e il suo fidanzato al mio locale».

L’intervista con lo chef Gianfranco Vissani, che incontriamo a Londra a Casa Atletica Italiana, dov’è impegnato con la nazionale Italiana, inizia con quest’appello, diretto e conciso, nel pieno del suo stile.

gianfranco vissani
Photo Credits: Sergio Mattioli

Da “creativo” verace ama scombinare le regole del gioco, farle proprie e inventarne di nuove, autentico esattamente come la sua cucina. Le domande in scaletta non servono più e neppure il dilungarsi in presentazioni e convenevoli.

Lui è Vissani, figlio della generosa terra d’Umbria alla quale tutto il suo mondo si ricollega ad iniziare dalle inconfondibili scarpe rosso scarlatto, sanguigne oseremmo dire, proprio come il suo temperamento. E sì, con lui si naviga a vista, la tempesta è dietro l’angolo.

gianfranco vissani
Photo Credits: Sergio Mattioli

Perché vuoi invitare proprio Federica Pellegrini?

Lei è forte, bravissima, chapeau! Le rinnovo il mio invito a venire con il suo fidanzato a mangiare e dormire a Casa Vissani.

Le eccellenze dello sport e del food ti hanno portato qui a Londra dove sei impegnato con la Nazionale Italiana di Atletica.

Sì, una bella cosa. Abbiamo grandi atleti e vorrei tanto potessero vincere qualche medaglia, ma ho visto certi ‘mostri’ di bravura che mettono paura.

Una buona performance per un atleta si ottiene anche grazie anche ad una corretta alimentazione. A tal proposito, hai qualche suggerimento?

Tutti ribattono sul discorso della dieta mediterranea che fa parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Ebbene, la dieta mediterranea non esiste. Esistono i prodotti del Mediterraneo, ma non sempre questi sono autentici, alcuni sono un po’ camuffati. Ad esempio un primo piatto come l’Amatriciana – anche questa dovrebbe far parte del patrimonio mondiale dell’Unesco – non si può preparare con qualsiasi tipo di pomodoro. L’originale dovrebbe avere i pomodorini a grappolo essiccati in cantina o in soffitta, quelli dai mille semi e quindi con poco sugo. Altra cosa che non è più come un tempo è la farina di grano che non è più intero. I pesci, poi, non si sa più da dove vengono. Per me la cucina mediterranea può esserci solo se i prodotti sono autentici. Purtroppo in corso c’è un’evoluzione velocissima dei prodotti alimentari e ci sta sfuggendo dalle mani.

gianfranco vissani
Photo Credits: Sergio Mattioli

Puoi condividere con noi un piatto che prepari ai nostri atleti?

Spaghetti al pomodoro fresco. Per loro non preparo piatti piccanti e utilizzo pochissimo sale. Purtroppo generalmente in cucina se ne impiega troppo. Il sale dovrebbe essere ridotto del 50%, persino l’acqua e lo yogurt sono salati. Porto avanti da tempo la mia campagna contro il sale, ma è complesso, è un’abitudine troppo radicata.

Quali sono gli elementi fondanti della tua cucina?

Certamente l’olio extravergine di oliva – proveniente dall’Umbria ma anche dalla Puglia o dalla Liguria – e il pane vero, quello che a Napoli chiamano ‘pane cafone’.

A Londra ci sono tanti chef italiani, si dice che sia la capitale mondiale della ristorazione, che ne pensi?

Sembra che tutto quello che abbia a che fare con Londra debba essere necessariamente famoso o migliore. Siamo noi a dargli questo valore, questa importanza. Non è che le cose siano davvero così. Personalmente non m’interessa molto Londra. Inoltre, chi sostiene che sia la capitale della ristorazione probabilmente non ne capisce molto. Londra è Londra, Roma è Roma, l’Italia è l’Italia… Io sono italiano. L’Italia è il Paese più bello del mondo con oltre sette mila km di coste bagnate dal Mar Mediterraneo. Chiediamoci perché i pescherecci marocchini, tunisini e spagnoli vengono a pescare nel nostro mare o meglio a rubare il nostro pesce! Il pesce del Mediterraneo è il migliore, ha un sapore unico. Questo è il nostro patrimonio.

Come tuteliamo il nostro patrimonio?

Non lo tuteliamo. Non abbiamo le palle per farlo.

gianfranco vissani e katya marletta
Photo Credits: Sergio Mattioli

Photo Credits: Sergio Mattioli

Da Casa Atletica Italiana intervista a Gianfranco Vissani

Cucine d'Italia consiglia