Cresce il turismo dei matrimoni degli stanieri in Italia

Oltre 8.700 eventi per un fatturato stimato di 500,1 mln di euro: ecco i dati significativi del settore del Wedding Tourism in Italia nel 2018, il turismo dei matrimoni degli stranieri, secondo l’indagine Destination Weddings in Italy, realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze per Convention Bureau Italia.

Destination Weddings in Italy

Uno  studio accurato basato sui dati ottenuti dall’analisi di oltre 1.600 tra questionari e interviste telefoniche rivolte ad operatori del settore, che ha rilevato, tra le indicazioni più interessanti, la necessità di formazione specializzata per il settore wedding: oltre il 60% dei wedding planner intervistati, infatti, ha manifestato la volontà di partecipare a corsi di formazione.

Consulta i dati completi dell’Indagine Destination Weddings in Italy.

Secondo i dati rilevati, nel 2018 sono stati 8.791 i matrimoni di stranieri in Italia, un fenomeno che ha generato oltre 436 mila arrivi e oltre 1,5 milioni di presenze, rispettivamente il +6,8% e il +7,4% sul 2017, con risultati particolarmente positivi per il Sud e per le Isole.

Destination Weddings in Italy

Il numero medio di invitati ad evento è stato di 49,6 e la spesa media di € 56.890, per un fatturato totale stimato in 500,1 mln di euro, evidenziando come i festeggiamenti tendano a interessare sempre più giorni oltre a quello del matrimonio, trasformandosi in un vero e proprio miniviaggio.

Il “matrimonio-tipo” è stato celebrato nel Luxury Hotel, prevalentemente nei mesi estivi con rito religioso o simbolico. In aumento anche i cosidetti “same sex wedding“, matrimoni LGBQT, con una crescita del +64% rispetto al 2017.

Destination Weddings in Italy

Nel 2018 le coppie straniere sono arrivate in prevalenza da Regno Unito (28,1%), Usa (21,9%), Australia (9,4%), Germania (5,5%) e Canada (4,5%). Tuttavia, si sono registrati matrimoni di altre nazionalità con meno frequenza ma maggiore impatto economico: tra questi i Paesi Scandinavi, Indonesia ed Emirati Arabi.

La regione preferita dagli stranieri risulta la Toscana (30,9%), seguita da Lombardia, Campania, Veneto e Lazio, mentre tra le location preferite, dopo il Luxury Hotel, figurano ville, strutture agrituristiche, castelli e ristoranti, con un sensibile incremento di masserie, rifugi alpini e spiagge.

Destination Weddings in Italy

Da segnalare, infine, come il wedding tourism sia un fenomeno sempre più online, sia per gli operatori che per i clienti: se infatti per le strutture intervistate i motori di ricerca (23%) risultano essere il primo canale di acquisizione dei contatti, per i wedding planner lo sono i social network (24,8%); sul fronte clienti invece cresce l’impiego di internet per raccontare il matrimonio con hashtag dedicati sui social e la creazione di mini wedding site.

Riguardo agli addetti ai lavori, secondo Destination Weddings in Italy sono oltre 60.000 gli operatori che lavorano nel settore del wedding in Italia: tra questi, sono numerosi i Wedding Planner, per i quali appare sempre più urgente la richiesta di formazione qualificata, con oltre il 60% degli intevistati interessati a partecipare a corsi qualificanti.

Destination Weddings in Italy

Dati positivi, dunque, per il wedding tourism, destinati a registrare un ulteriore incremento nel 2019, stimato tra il +5 e il +10% soprattutto per le regioni del Sud, quali Puglia, Sicilia e Basilicata, così come è previsto un consolidamento dei mercati emergenti in termini di volume d’affari, in particolare da Emirati Arabi e Estremo oriente.

«È innegabile come il Destination Weddings si stia affermando sempre più come settore a sé stante, irrompendo su scala nazionale al pari di altri imponenti settori di business come il MICE e il Luxury, generando flussi turistici di altissimo valore qualitativo ed economico. – commenta Carlotta Ferrari, Presidente di Convention Bureau Italia – Da questa constatazione, nasce la volontà da parte di CBItalia di compiere un’indagine scientifica, per analizzare le necessità e le potenzialità dell’industria. Da questa fotografia, si delineano due obiettivi. In primo luogo, emerge la chiara necessità di una formazione mirata e dedicata non solo agli operatori di settore, ma a tutta la filiera, per riconoscere e approfittare di nuove opportunità di un business di grande valore. Alla luce di questo, il secondo obiettivo mira a creare un necessario coordinamento nazionale dell’offerta e della promozione, specialmente sul medio e lungo raggio. Ritengo che il modello di collaborazione tra CBitalia e ENIT che stiamo sempre meglio affinando sul MICE sia assolutamente vincente».

Destination Weddings in Italy

«Il rilancio delle attività di ENIT passa inevitabilmente da una attenta analisi sia dei mercati di provenienza dei turisti che dei tanti segmenti che compongono il turismo. – precisa Giorgio Palmucci, Presidente di ENIT Agenzia Nazionale del Turismo – Sicuramente la Wedding Industry è uno di quei segmenti che negli ultimi anni ha avuto una crescita più interessante. Riconosciamo pertanto il valore dell’analisi fatta Convention Bureau Italia e la ritengo funzionale ad un impegno congiunto di coordinamento a livello nazionale».

www.conventionbureauitalia.com

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