Feudi di San Gregorio Azienda dell’Anno 2013

Il volto leggendario dell’Irpinia.

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Lo scorso 3 giugno l’Associazione Italiana Sommelier ha premiato, in occasione dell’Oscar del Vino 2013, l’estremo impegno e il lavoro di una realtà ormai ben nota nella panoramica vitivinicola italiana, nominando prima fra tutte le aziende quella di Feudi di San Gregorio.
La “Verde Irpinia” è una terra che merita di essere conosciuta e che incanta per i suoi paesaggi incontaminati, travolgendo chi la attraversa di profumi e di colori. Non parliamo di Campania, ma di Irpinia! Quest’ultima, infatti, sembra quasi volersi distaccare dalla regione di origine, rivelando caratteristiche territoriali uniche, forti e intense: una buona piovosità, una vegetazione varia e densa, nella quale coesistono da sempre alberi da frutta, boschi, ulivi ed erbe aromatiche, un entroterra antico, le cui vigne trovano testimonianza già nei testi di Plinio, Columella e Strabone.

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Feudi di San Gregorio è un’azienda giovane, fondata nel 1986, che oggi rappresenta il marchio simbolo del rinascimento enologico del meridione d’Italia. Fin dall’inizio essa si è posta e ha raggiunto obiettivi ben precisi, quali la riscoperta dell’identità dei sapori mediterranei e la valorizzazione di vitigni autoctoni, come l’Aglianico, il Fiano di Avellino e il Greco di Tufo.
San Gregorio era il nome di una contrada dolcemente collinosa di Sorbo Serpico, ai tempi del pontificato di Gregorio Magno (590-604 d.C.). Oggi è qui che la tenuta irpina ha la sua sede e la sua cantina, proprio dove originano le sue radici.

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Una realtà che guarda al di fuori dei suoi confini, tenendosi in equilibrio tra l’individuazione di uno standard qualitativo rispondente alle più severe esigenze di mercato e la coraggiosa scommessa sulle potenzialità del patrimonio vitivinicolo locale.
Tra i vitigni a bacca bianca, i Feudi elogiano il Greco di Tufo: la sua uva veniva anticamente chiamata “Aminea gemella” per la capacità di sviluppare un gran numero di grappoli doppi. Nella versione Cutizzi, il naso si esprime con sensazioni fruttate dalla prugna verde alla pera Mast’Antuono, tipica campana, fino a dilagare in una fresca ventata balsamica di mentuccia. La mineralità territoriale è ben presente nell’impianto gustativo e rende questo bianco assolutamente adatto all’accostamento con crudi di mare e mozzarella di bufala.

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Mi sentirei di consigliare lo spirito dell’Irpinia e l’anima di Feudi di San Gregorio a chi ama lasciarsi trasportare gradualmente nel mondo del vino e a chi, seppur ricercando le eccellenze, non rinuncia ad assaporare il tempo genuino della sosta.

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Serena Zerilli

Feudi di San Gregorio Azienda dell’Anno 2013

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