Fields of Tomorrow: nel padiglione israeliano la tecnologia a sostegno delle risorse naturali

Tradizione, cultura, storia e religione. Innovazione, tecnologia e futuro. Israele rifiorita nel padiglione per Expo 2015.

La vegetazione è il simbolo del rilancio di questo paese. Israele è rinata grazie alle innovazioni tecnologiche e alla dedizione del suo popolo. La lotta alla desertificazione che ha caratterizzato la vita agricola israeliana degli ultimi secoli è oggi un bagaglio di conoscenza da condividere con il mondo.

A Expo 2015 Israele presenta tecnologie rivoluzionarie che stanno cambiando il volto di una nazione, il cui obiettivo è ottimizzare le risorse idriche e il territorio a disposizione per ottenere il massimo dei profitti e trasformare terreni aridi in campi coltivati e rigogliosi.

 

Architettura

Israele3

Il padiglione disegnato dall’architetto David Knafo e realizzato da Avant Videò Systems, posto nell’area centrale dell’Esposizione, si estende su una superficie di 2.370 metri quadri. Imponente la parete sul fronte la cui lunghezza raggiunge i 70 metri e si sviluppa per un’altezza di 12, rivestita interamente da un giardino verticale: pannelli riciclabili al cui interno trovano posto le principali colture della nazione riso, grano e mais.

Oltre a mostrare le eccellenze nel campo dell’agricoltura israeliana e a creare un forte impatto visivo, il giardino verticale mostra l’innovativa coltivazione in altezza volta all’utilizzo del territorio e delle risorse idriche del paese. Il sistema d’irrigazione, sviluppato su un brevetto israeliano, ottimizza il consumo d’acqua e minimizza l’emissione di sostanze inquinanti.

Israele1

La parete verde è interamente riciclabile e soddisfa gli standard Gold LEED, così come l’intero Padiglione è provvisto di un sistema di raffreddato alternativo. Grazie a un impianto di tubazioni posto sotto la pavimentazione in cui fluisce l’acqua e a un sistema di ventilazione a soffitto, il consumo di aria condizionata si riduce al minimo. La struttura del Padiglione è stata interamente progettata e realizzata con criteri di ecosostenibilità: pannelli riciclabili, di facile smontaggio e reimpiego; l’assenza di fondamenta riduce a zero l’impatto sul territorio, per cui l’area espositiva non subirà modifiche e al termine della manifestazione tornerà al suo stato originale.

[vsw id=”https://www.youtube.com/watch?v=3kscLKQnH7s” source=”youtube” width=”425″ height=”344″ autoplay=”no”]

 

INNOVAZIONE – BIOTECNOLOGIE – SOSTENIBILITA’

Cammina nelle sue vie e temilo, perché il Signore, il tuo Dio, sta per farti entrare in un buon paese: paese di corsi d’acqua, di laghi e di sorgenti che nascono nelle valli e nei monti; paese di frumento, d’orzo, di vigne, di fichi e di melagrane; paese d’ulivi e di miele; paese dove mangerai del pane a volontà, dove non ti mancherà nulla

Come si legge nel Deuteronomio, testo fondamentale nella cultura ebraica, il Signore promette al popolo ebraico un paese florido dove niente gli sarà negato. In realtà il popolo d’Israele ha dovuto lottare a lungo prima di vedere i frutti promessi, contrastando la limitatezza di risorse con un approccio innovativo e tecnologico applicato soprattutto all’agricoltura.

Una terra arida con poche risorse naturali che grazie alla ricerca si è trasformata in un terreno fertile. Il Commissario Generale di Expo per Israele Elazar Cohen, ha dichiarato:

La scarsità delle risorse naturali ha portato il paese a essere un pioniere nell’uso delle tecnologie innovative. Oggi il comparto agricolo è interamente basato sulla tecnologia e riesce a tenere il passo grazie alla rapidità delle innovazioni

Molte sono le aziende che stanno impegnando le loro risorse per uno sviluppo etico-sostenibile. L’esposizione Universale di Milano è l’occasione per condividere con gli altri Paesi le conoscenze acquisite e i progressi raggiunti.

Rivoluzionaria è sicuramente la Sustainable Precision Agriculture (SPA), tecnologia sviluppata dall’azienda AutoAgronom Ltd., che permette l’ottimizzazione delle risorse idriche, utilizzando il 50% in meno di acqua rispetto al passato, e dei fertilizzanti, il cui impiego è stato ridotto del 70%. Dei sensori posti sulle piante rilevano eventuali carenze provvedendo in base alla necessità a erogare in tempo reale il quantitativo sufficiente al benessere della pianta.

Si stima che in Israele il 20% dell’acqua dolce si disperda a causa dell’evaporazione, per arginare questo spreco l’azienda Aquate Group ha stipulato un accordo con la società idrica nazionale israeliana Mekorot. Una vera e propria rivoluzione in campo tecnologico: delle piattaforme fluttuanti poste sopra i fiumi fungono da serbatoi idrici, permettendo l’accumulo di acqua destinata all’agricoltura e all’uso abitativo e forniscono una piattaforma per la produzione di energia pulita. Si prevede in 20 anni un risparmio di 4 milioni di metri cubi di acqua e una produzione di circa 6 MW di energia pulita.

Lo sviluppo e la ricerca sono stati il motore che ha condotto l’azienda israeliana, TransAlgae, a sviluppare farmaci e insetticidi per l’agricoltura dalla lavorazione delle alghe. Le piattaforme ultratecnologiche utilizzate, favoriscono la crescita delle alghe, di base proteica, utilizzate in laboratorio per la realizzazione di vaccini orali per animali e insetticidi naturali per le colture. Sono due le principali malattie che affliggono i pesci di tutto il mondo e il vaccino TransAlgae è in grado di sconfiggerle. Inoltre la grande quantità di proteine presenti nelle alghe ha permesso di realizzare prodotti alimentari che contribuiranno a soddisfare la crescente domanda di cibo nel mondo.

Importante in questo percorso di sviluppo l’apporto del Jewish National Fund – Fondo Nazione EbraicoKeren Kayemeth LeIsrael, che sin dalla sua fondazione nel 1901 è impegnato nella riforestazione del Paese piantando fino a oggi oltre 240 milioni di alberi, nella costruzione di dighe e di bacini artificiali. La sua opera ha restituito all’agricoltura oltre 1.000 chilometri quadrati e creato più di 1.000 parchi naturali. Obiettivo del KKL-JNF è condividere le proprie conoscenze dando possibilità di sviluppo a ecosistemi a rischio, grazie anche alla creazione di una banca semi e a un pronto soccorso botanico.

 

Food Experience 

IsraeleFOOD2

Un ristorante gourmet con cucina a vista, offre ai visitatori i colori vividi e i profumi tipici della cucina kosher, dall’hummus di ceci allo cholent, stufato di carne dalla cottura lunga che viene preparato la notte tra il giovedì e il venerdì prima dello Shabbat.

Una cucina rispettosa dei principi filosofici e religiosi. Niente maiale, coniglio o crostacei, ammessi bovini e ovini macellati secondo la procedura tradizionale schechitah, la carne deve essere trattata senza portare sofferenza all’animale e il sangue viene rimosso quasi del tutto. Uno stile alimentare che negli ultimi anni ha attratto molti consumatori  anche non appartenenti alla cultura ebraica.

I dettami biblici sono dettagliati, rigorosi e difficili da apprendere per questo l’ente di certificazione Eurokosher in collaborazione con il movimento ebraico ortodosso Chabad Lubativich ha dato vita a Kosher@Expo, un progetto parallelo all’Esposizione Universale. Un percorso nella tradizione alimentare ebraica si snoda nella città di Milano tra convegni, degustazioni e corsi, in cui i partecipanti scopriranno la storia, le usanze di questo popolo, come la Challah, il pane consumato nel giorno di riposo degli ebrei, lo Shabbat. 

[vsw id=”https://www.youtube.com/watch?v=uefyfSVKaR4″ source=”youtube” width=”425″ height=”344″ autoplay=”no”]

 

Da non perdere

Il padiglione presenta un percorso diviso in due fasi: nella prima uno spazio tridimensionale racconta la storia agricola di Israele e del duro lavoro di tre generazioni attraverso filmati in 3D. Nella seconda fase il visitatore viene proiettato nel futuro vivendo un’esperienza ultradinamica in un’area dove migliaia di led ricamano lo spazio ridefinendolo con luce e colori.

Forte la scelta di posizionare la Mezuzah sulla “porta d’ingresso” del padiglione, il rotolo di preghiera tradizionalmente esposto agli stipiti della porta di ogni casa ebraica.

All’inizio del percorso i visitatori sono accolti e intrattenuti da performers e attori in una sala in cui video e immagini raccontano la storia delle famiglie che hanno fatto rifiorire il deserto, un lavoro lungo tre generazioni dai risultati sorprendenti.

Si passa in una grande sala, in cui i visitatori sono proiettati nel futuro: pareti nere si illuminano con migliaia di led riproducendo sul soffitto campi virtuali, che mostrano i progetti d’avanguardia nell’ambito della Biotecnologia. Un esempio ne è il Super Wheat, grano originario dei tempi biblici, non geneticamente modificato e recuperato grazie all’utilizzo di sofisticate tecnologie.

  Colorfood

Di grande appeal la mostra Colorfood, nata dall’idea di Dan Lev, fotografo israeliano, che coniuga la passione per la fotografia con l’amore per il cibo. Gli chef coinvolti si sono lasciati ispirare dai ricordi personali, dalle opere d’arte e dai paesaggi che hanno caratterizzato la loro vita, il risultato è una collezione di 34 opere astratte ognuna delle quali focalizzata su un colore. Memoria, sperimentazione, talento e creatività, emozioni e desideri di alcuni degli chef contemporanei più rinomati: tra gli chef italiani hanno partecipato Carlo Cracco, Davide Oldani, Cristina Bowerman, Heinz Beck e Lugi Taglienti, per citarne alcuni. La cucina ebraica è rappresentata da chef del calibro di Shaul Ben Aderet, Haim Cohen, Guy Gamzo e Shaily Lipa. Un processo creativo-emotivo che racchiude tutte le fasi delle preparazioni in cucina.

 

Concept

25790_295859

I campi di domani è il concept che ha ispirato l’intero padiglione. Uno sviluppo raggiunto grazie alla dedizione che lo ha reso uno dei paesi leader nel settore tecnologico e scientifico. Expo 2015 è per questo paese l’opportunità di condividere le competenze acquisite e le innovazioni che hanno trasformato i campi aridi di Israele in terreni floridi e coltivati. Un viaggio interattivo nell’ingegneria agricola israeliana guardando al domani. Un tributo alle famiglie contadine che hanno lavorato il terreno, credendo nel sogno di Israele coltivata oggi realtà.

La terra “del latte e del miele”, oggi, diventa del mais, del grano, del riso e del vertical planting. Forte delle tradizioni, fiduciosa nel futuro, Israele si presenta rinnovata e con soluzioni ecosostenibili che rivoluzioneranno l’agricoltura nel mondo.

Federica Palocci

Photo credits: Sito Ufficiale del Padiglione Israele; Pagina Facebook Padiglione Israele

Fields of Tomorrow: nel padiglione israeliano la tecnologia a sostegno delle risorse naturali

Cucine d'Italia consiglia