I migliori luppoli artigianali italiani

I migliori luppoli artigianali italiani sono pronti a sfidarsi per aggiudicarsi il premio Birra dell’Anno 2019, in programma il 16 febbraio a Rimini, nell’ambito della kermesse Beer Attraction.

Il concorso brassicolo più importante d’Italia, giunto alla XIV edizione e promosso da Unionbirrai e Italian Exhibition Group, si prepara infatti a premiare le eccellenze nazionali, decretando il miglior birrificio artigianale del Belpaese.

Birra dell'anno 2019

Anche quest’anno sono 41 le categorie, concepite per offrire uno spaccato ben rappresentativo del mondo brassicolo della penisola, dando spazio, oltre ai luppoli della tradizione, anche le sempre più frequenti sperimentazioni dei birrai.

A giudicare le creazioni una giuria internazionale, composta da oltre 100 intenditori provenienti da Italia, Europa e USA: le votazioni avverranno tra il 14 e il 15 febbraio e i vincitori verranno proclamati tra le 1994 birre presentate da 327 produttori, dati che hanno visto un incremento del 20% rispetto alla scorsa edizione. I giurati lavoreranno alla cieca, ovvero non saranno a conoscenza del nome della birra e del produttore. Per loro verrà segnalata infatti solo la categoria d’iscrizione, i gradi plato, i gradi alcolici e le eventuali caratteristiche produttive come aromatizzazione o speziature.

Birra dell'anno 2019

Il premio Birra dell’Anno 2019 decreterà le cinque migliori birre artigianali per ogni categoria, riservando il podio alle prime tre classificate e un’eventuale menzione d’onore per la quarta e quinta classificata, mentre il titolo di Birrificio dell’Anno andrà al produttore che avrà ottenuto la maggiore sommatoria di punteggi tra le sue tre birre in concorso meglio posizionate.

Tra le birre iscritte si conferma il consueto primato delle American Pale Ale e India Pale Ale in tutte le loro declinazioni. Che siano di ispirazione anglosassone o americana, leggere e beverine come le Session IPA o dalla gradazione alcolica importante e gli aromi intensi come le Imperial IPA, o ancora chiare e fruttate come le White IPA o scure con sentori di caffè e pane tostato come le Black IPA, le birre luppolate sono ancora oggi una vera e propria passione per i produttori italiani. Conferma anche per le NEIPA (New England IPA), dalla decisa velatura e massicciamente luppolate, con l’aroma dominato da sentori di frutta, tropicale o matura.

Birra dell'anno 2019

Da segnalare, poi, l’incremento di iscrizioni di uno stile ancora poco comune, le Brut IPA: queste birre sono caratterizzate da una decisa luppolatura e una carbonazione elevata. La loro spiccata secchezza può ricordare la bevibilità di uno champagne o di uno spumante.

Nonostante il solito grande impegno nelle alte fermentazioni, si conferma il ritorno dell’interesse dei mastri birrai italiani per le basse fermentazioni, produzioni semplici solo all’apparenza: il loro perfetto equilibrio può essere facilmente messo a repentaglio dal minimo errore nel processo di birrificazione. Proprio per questo motivo rappresentano un ottimo banco di prova per gli artigiani della birra.

Birra dell'anno 2019

Spazio, infine, all’impiego di ingredienti locali, come cereali innovativi, frutta, miele e castagne del territorio di appartenenza dei birrifici, che denotano un grande legame dei birrai con la loro terra, e l’unicità delle birre prodotte, che raccolgono in loro una tradizione tutta italiana.

unionbirrai.it

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