I Migliori Vini Italiani 2018: tappa a Torino con i nettari del Piemonte
I Migliori Vini Italiani 2018 sbarca a Torino e assume le sfumature dei pregiati rossi piemontesi: dal 4 al 6 maggio la kermesse di Luca Maroni sarà ospitata nella splendida cornice del Salone delle Feste dell’Hotel Principi di Piemonte.
La tre giorni torinese sarà l’occasione per presentare e premiare i migliori vini di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, tutti da gustare attraverso degustazioni e performance polimateriche, guidate come sempre dalla maestria di una delle più autorevoli firme dell’enologia italiana, Luca Maroni, in un vero e proprio viaggio sensoriale alla scoperta delle ricchezze vitivinicole delle regioni.
150 etichette in degustazione, oltre 30 Cantine aderenti, 60 espositori e centinaia di bottiglie da assaporare: questi i numeri de I Migliori Vini Italiani 2018, che per l’occasione propone anche i laboratori sensoriali dedicati al vino e ai prodotti del territorio della Tuscia, in un incontro sublime tra i sapori del viterbese e quelli piemontesi.
Guest star d’eccellenza lo chef stellato Marcello Trentin del Ristorante Magorabin di Torino, chiamato a dar vita, insieme al critico, alle attesissime degustazioni polimateriche, inedite e coinvolgenti esperienze gustative che vedranno lo chef impegnato nella preparazione di alcuni piatti ispirati ai profumi della terra, quali le “Tagliatelle al Tartufo”, i “Tacos di Cervo” e il “Melone Cacio e Pepe”.
Durante le degustazioni saranno saggiati, valutati e scoperti i riflessi odorosi e i rispettivi sentori profumati di vini, essenze e cibo, per la prima volta degustati in comparazione l’uno con l’altro, animando tutti i sensi. Ad ogni calice verranno infatti affiancate le essenze odorose prodotte dall’ICR Cosmetics della famiglia Martone, da ritrovare poi nelle note profumate dei vini.
Non mancherà poi l’appuntamento con la sperimentazione polisensoriale, con la presentazione del primo Annuario delle Migliori Poesie Mondiali, in cui Luca Maroni applica i principi dell’analisi sensoriale ed emozionale alla poesia. Il critico, infatti, allarga il raggio d’azione del suo metodo, disegnando un ritratto dell’animo umano e delle sue più alte espressioni sensoriali ed emotive attraverso l’analisi di 999 opere di 182 artisti di tutto il mondo.