
Gioco è la parola d’ordine della mostra, nella convinzione che imparare sia toccare con mano, i semi si svelano grazie all’interattività, al divertimento, alla curiosità: i singoli elementi che si trovano ogni giorno nei nostri piatti vengono sezionati e analizzati uno a uno, attraverso spettacolari immagini al microscopio, filmati e giochi.
È il cibo a raccontarsi, svelando la propria storia millenaria e le difficoltà per arrivare nelle tavole d’Italia. In un itinerario spazio-temporale si scopre il viaggio del grano intorno al mondo prima di divenire parte integrante e fondamentale della nostra terra: l’origine kazaka delle mele, l’incrocio tra il mandarino selvatico cinese e il pomelo che ha dato i natali all’arancio dolce.
Scoperta dopo scoperta, s’impara mettendosi alla prova. Chi non sa che l’acqua bolle a cento gradi? E’ questione di chimica e molecole da rompere; in pochi, però, conoscono il punto di fumo, il momento in cui l’olio inizia a fumare e che più sarà alto, migliore sarà la frittura. È così che l’olio d’oliva, che fa arricciare il naso a un’Italia extravergine, si riabilita.
Se nell’entrare nella prima sala dedicata, la vista è colpita dal campo dorato di spighe e l’olfatto è semanticamente stuzzicato dal profumo di pane appena sfornato, l’ultima tappa del viaggio è un invito a mettere alla prova il proprio fiuto. Una sezione da affrontare con il naso.
Nella penombra, dove gli altri sensi sono offuscati, si percepiscono i profumi acri e delicati di una quotidianità a cui siamo tanto abituati che facciamo fatica a distinguere. Sarà caffè, o cioccolato? Agrumi? Sì, ma quali?
Il cibo si assapora con la bocca, ma prima ancora con l’olfatto che stuzzica le aspettative dell’immaginario.
Tira la leva e produci l’olio. Annusa l’aria e gioca al twister delle molecole. Svela il segreto della pazzia della maionese e del buon caffè. Monta la panna. Conosci la carne e scopri la giusta cottura per ogni taglio, grazie alla mucca gigante. Un percorso ludico divulgativo, che può appassionare bambini e adulti, curato dal chimico Dario Bressanini con il patrocinio del comune di Milano e del Sole 24 ore, allestito sul tema portante di Expo 2015, Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Una mostra che insegna come imparare possa essere divertente e come due mondi tanto distanti come la scienza e la tavola, invece, ammicchino l’una all’altra.
Federica Di Matteo