Il Castello del Barbaresco

L’azienda piemontese della famiglia Stupino

Neive trae le sue origini dalla nobile famiglia romana “Gens Naevia”. Dopo essere divenuto dominio stabile dei Savoia nel 1530, fu decisa la costruzione del nuovo castello per opera del Conte di Castelborgo intorno agli inizi del 1700. L’imponente struttura ospitava già allora una bella cantina, dove l’enologo Louis Oudart si impegnò a produrre un vino secco da uve nebbiolo, premiato con una medaglia d’oro all’Esposizione di Londra del 1862. 

La storia dell’attuale azienda, di proprietà dei fratelli Stupino, incomincia quando papà Giacomo decide acquisire i migliori terreni e le più straordinarie vigne della zona, fino a che, nel 1964, egli riesce a far suo anche il castello di Neive, con la sua spaziosa cantina e le due cascine di Santo Stefano e Marcorino. Alla morte di Giacomo, avvenuta nel  1970, i figli Giulio e Italo curano la trasformazione aziendale con l’ausilio del cantiniere, esperto conoscitore delle tecniche agronomiche, Talin Brunettini.

 Nel 1978 la riscoperta dell’Arneis, uva bianca ormai abbandonata da tempo, rappresenta un altro importantissimo traguardo per la famiglia Stupino.Italo mette tutto se stesso nella conduzione dell’Azienda Agricola Castello di Neive: gli anni di formazione presso il Politecnico di Torino l’hanno condotto verso un approccio di tipo scientifico, sia in vigna che in cantina, che gli ha permesso di abbracciare con estrema tranquillità le varie esigenze di mercato, dando vita, ad esempio, nel 1995, allo “spumeggiante” metodo classico, ottenuto esclusivamente da uve Pinot Nero.

Re incontrastato fra i prodotti aziendali è il Barbaresco Santo Stefano, prodotto con l’uva principe del Piemonte, il Nebbiolo. Il vino, affascinante alla vista per il suo granato limpido, ha la capacità di ipnotizzarci lentamente, sfruttando un naso tutto improntato su toni fruttati di ciliegia, ribes, ma anche piacevolmente agrumati con qualche sfumatura di rosa. In bocca si sviluppa coerentemente con un tannino ben gestito dalla notevole freschezza e dalla lunga scia sapida finale. La sua maturazione prevede 18 mesi in botte grande.
Una residenza più che appropriata, dunque, quella del sontuoso Castello di Neive, per il maestoso rosso piemontese.

Serena Zerilli

Il Castello del Barbaresco

Cucine d'Italia consiglia