Il Gambero Rosso bissa il successo della guida allo Street Food

Chioschi, api itineranti e pulmini: questi i nuovi protagonisti della pausa gourmet italiana. Strade che pullulano di felici angoli dove assaggiare la verace tradizione del Bel Paese, ricette spesso tramandate di generazione in generazione per un veloce ed appagante ristoro…come non racchiudere queste alternative tappe del gusto in un pratico vedemecum? Ed ecco allora la guida allo Street Food del Gambero Rosso 2015, presentata presso la sede di Roma il 26 giugno.

Giunta alla seconda edizione, questa sintesi del “cibo di strada” sembra confermare un’evoluzione nazionale nel mondo della gastronomia. Complice la crisi o il desiderio di ritrovare l’autenticità e la schiettezza delle proprie radici anche in cucina, fatto sta che dal Nord al Sud, da Est a Ovest, potete percorrere le vie dello Stivale, saltando dallo sciatt della Valtelllina all’arancino siciliano, passando per lampredotto, porchetta e quant’altro. Così, cedendo alle lusinghe di un sano spuntino, ritornerete come Proust indietro nel tempo, quando i sapori e gli odori erano quelli della nonna.

Una guida che profuma di focacce, panzerotti e bombette, si è arricchita quest’anno con la proposta dei dolci da passeggio, riservando particolare attenzione al gelato che, nella versione più classica dell’intramontabile cono o nella più chic coppetta, resta per antonomasia l’insostituibile compagno di torride passeggiate estive.

Un prontuario – quello del Gambero Rosso – che mette d’accordo sia i cultori del “mordi e fuggi” più verace, sia i fautori di una gustosa pausa reinterpretata in chiave moderna. Sfogliando le pagine, potete scegliere la proposta più confacente alla vostra indole tra oltre 400 segnalazioni (100 in più rispetto alla scorsa edizione) che vanno ad intessere una trama nella quale è facile rimanere “intrappolati”.

Come di consueto, i 20 premiati sono i più alti interpreti della storia culinaria della propria regione, che offrono inalterata l’essenza delle preparazioni locali, condite talvolta da quel classico q.b. di fantasia. A completamento della guida, previsti due riconoscimenti speciali: il “panino dell’anno” e lo “Street food da chef”. Il primo assegnato a Generi Alimentari Da Panino, “costola” più easy dell’Osteria Francescana che, anche in questa nuova veste “street” testimonia l’abilità nella ricerca di abbinamenti e consistenze, ereditata giocoforza dai cromosomi “materni”. A salire sul trono è giustamente lo Speciale: il pane tradizionale di Matera accoglie al suo interno generose fette di prosciutto cotto a legna, marmellata di amarene brusche di Modena, cialda di Parmigiano Reggiano in granella e mandorle spaccatelle…“chapeau” direbbero i nostri cugini d’oltralpe per celebrare  questo capolavoro di equilibrio tra dolcezza, sapidità e succulenza. Un peccato finirlo.

Va invece a Pino Cuttaia, patron del rinomato ristorante di Licata – La Madia – l’ambito “Street food da chef”, premio che incorona il suo Arancino con ragù di triglia e finocchietto selvatico come più originale rivisitazione di un evergreen del cibo di strada Made in Sicily.

Armati di questo leggero prêt à porter , non vi resta che soddisfare la vostra voglia di assaggiare in un “boccone” il meglio del nostro patrimonio enogastronomico.

Manuela Mancino

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