Il weekend in Sicilia al profumo di Marsala

Un viaggio nei luoghi della Strada del Vino delle Terre Sicane, per un weekend in Sicilia tra “boschetti d’agrumi imbalsamati di zagare e gelsomini” e il persistente profumo del marsala proveniente dalle cantine, tra masserie fortificate e incontaminate oasi paesaggistiche. Un dolce ristoro per il corpo e per la mente.

Una Sicilia selvaggia, indomita, meravigliosa. Una terra baciata da un mare caldo e cristallino, in cui le colline rigate dai filari di vite si alternano ad angoli brulli e ribelli. La parte occidentale della Trinacria è un continuo susseguirsi di scorci paradisiaci, un divino museo di architettura lascito di alcune tra le civiltà culturalmente più floride della storia. È su queste spiagge e su queste colline che si sono succeduti fenici, greci, romani, bizantini, arabi e spagnoli, regalando tracce indelebili delle dominazioni ad arricchire gli edifici dei borghi isolani.

Weekend in Sicilia
La tonnara di Scopello e i suoi faraglioni

Il viaggio inizia dalla punta nord occidentale dell’Isola del Sole, lì dove il porto di Trapani è protetto dall’alto dal piccolo borgo medievale di Erice. Nel barocco cuore trapanese, gli eleganti viali spagnoli si districano tra i palazzi appartenuti all’alta nobiltà cittadina, quale Palazzo Senatorio, conosciuto anche come Palazzo Cavarretta (via Torre Arsa), oggi sede del municipio che dialoga, dall’altro lato della strada, con la Torre di Porta Oscura. Detta anche Torre dell’Orologio, è parte di un quadrilatero assieme a Torre Vecchia, Torre del Castello di Terra e Torre Pali, fortificazione di avvistamento in epoca cartaginese. A impreziosire il centro storico accanto alle architetture civili anche le preziose chiese, come il Santuario dell’Annunziata (via Conte Agostino Pepoli), uno dei complessi architettonici più antichi e affascinanti della città, o la chiesa trecentesca consacrata a Sant’Agostino, oggi auditorium. Immancabile, inoltre, una visita al Museo Pepoli, famoso per la sua inestimabile collezione di oggetti in corallo: dai gioielli ai complementi d’arredo.

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Un’ultima sosta alla Fontana del Tritone, in Piazza Vittorio Emanuele, per poi rifocillarsi, poco distante, nel piccolo vicolo che congiunge Corso Vittorio Emanuele a Viale Regina Elena. Qui il ristorante Serisso 47 dello chef Gaetano Basiricò è il luogo ideale per assaporare con il palato l’anima arabeggiante di Trapani. Piatto consigliato, è, infatti il Cous Cous di Pesce, un piatto tipico a base di semola di grano duro cotta al vapore, inzuppata con brodo di pesce e accompagnata da filetti di pescato del giorno.

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Percorrendo una manciata di chilometri dal centro città in direzione sud, lungo la panoramica SS 115 fiancheggiata dal paesaggio lunare della Riserva delle Saline, si giunge a Paceco, tappa della Strada del Vino delle Terre Sicane. Qui, sulle colline proiettate verso il profilo dolce delle Isole Egadi, si estendono i 110 ettari della tenuta Baglio Sorìa delle Cantine Firriato. Il suolo ricco di elementi minerali conferisce una buona struttura ai vitigni impiantati qui dalla famiglia Di Gaetano e consente di produrre ogni anno vini d’eccellenza come il Camelot – un avvolgente rosso IGT nato dall’unione di Cabernet Sauvignon e Merlot per omaggiare la tradizione vinicola francese – il Santagostino bianco – accattivante blend di Chardonnay e dell’autoctono Catarratto, dal gusto fresco e fruttato.

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Proseguendo verso sud il paesaggio continua a incantare. Sulla destra l’orizzonte è dominato da Favignana, paradiso dei sub, e dall’Isola Grande, la maggiore delle Isole dello Stagnone, la più grande laguna siciliana. Arrivare a Marsala significa addentrarsi in una città in cui tutto parla della sua eccellenza, l’omonimo vino liquoroso. Nominata Capitale europea del Vino nel 2013, la città ha ottenuto nel 2015 un riconoscimento persino nel campo della moda, con il color marsala – nuance che omaggia il vino famoso in tutto il mondo – nominato colore dell’anno dalla celebre azienda statunitense Pantone Inc.

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Qui i veri wine lovers non potranno non trascorrere qualche ora nelle cantine più celebri e rinomate della zona. La Florio Concept Winery è una cantina 2.0 in cui design, architettura, profumi e prodotti dialogano ininterrottamente tra loro. Costruita in pietra di tufo nel 1832 da Vincenzo Florio, rispecchia lo stile tipicamente anglosassone dell’epoca, con ampi archi a sesto acuto e pavimento in battuto di polvere di tufo. Le Cantine Florio raccontano nei vini – passiti, liquorosi, marsala e spumanti – la storia dei loro terreni: Marsala, che con le uve Grillo regala ogni anno il suo prezioso nettare, Pantelleria, terra del vitigno Moscato di Alessandria, meglio noto in tutta le regione come Zibibbo, da cui nascono il vino liquoroso Morsi di Luce e il Passito di Pantelleria, le Isole Eolie e Trapani, terreno d’elezione per il Grecale, un vino liquoroso intenso e profumato. Il sole siciliano è un altro grande alleato delle Cantine Florio: le uve di Malvasia vengono infatti stese ad appassire al suo cospetto su un incannucciato per produrre di anno in anno il nobile Malvasia delle Lipari. Per tutta l’estate la Winery ospiterà, inoltre, una serie di degustazioni che si terranno sull’esclusivo palcoscenico della Terrazza: l’enologo della Cantina guiderà gli appassionati da quelle orizzontali dedicate alla Sicilia occidentale e ai vini Duca di Salaparuta, a quelle comparative con al centro il marsala.

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A Marsala ha sede anche il cuore pulsante di un’altra grande azienda, Donnafugata. Qui confluiscono i grappoli raccolti negli altri vigneti di famiglia, quelli di Contessa Entellina e Pantelleria, e si svolgono tutti i lavori di affinamento e imbottigliamento. Consigliata una visita alla barricaia che, con un tasso di umidità compreso tra l’80 e l’85% e una temperatura di 15-16°C, si dimostra l’ambiente ideale per affinare alcuni dei vini più pregiati di Donnafugata: Chiarandà, Angheli, Tancredi e Mille e una notte.

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La barricaia sotterranea
La barricaia sotterranea

Per un pranzo veloce la sosta migliore è da Ciacco Putia Gourmet (via S. Cammareri Scurti, 3), una caratteristica bottega ma anche salumeria, vineria e ristoro: un raccolto angolo del mangiar bene al confine tra tradizione e modernità proprio nel cuore del centro storico di Marsala. I giovani gestori, Anna e Francesco, lavorano instancabilmente per trasmettere tutta la passione di un home restaurant che sappia distinguersi per l’alta qualità dei suoi piatti, anche laddove rivisitati. Il Menù è un inno alla Sicilia: Pasta con le sarde, Macco di Fave e Pasta fritta sono solo un assaggio dei gustosi richiami all’Isola che si possono provare, rigorosamente preparati con lo sguardo rivolto agli ingredienti tipici della regione, dal sale di Trapani, al Piacentino Ennese, al pomodoro siccagno.

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Sul lungomare, invece, il pranzo alla brezza marina è servito al ristorante I Bucanieri, dove le sale sormontate da volte in pietra racchiudono come uno scrigno l’equilibrato alternarsi tra proposte di pesce freschissimo e carne alla brace. Da provare gli Straccetti di tonno al marsala e la Pasta fresca con ricciola e mandorle e, per gli amanti della carne, i tipici Involtini o il nobile Filetto di Angus. La tradizione sicula rivive anche nel dessert, e la sfida si gioca tra i grandi classici del fine pasto isolano: Cannoli preparati al momento, Cassatina siciliana o Parfait di mandorle e pistacchi, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

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Prima di lasciare la città una tappa va fatta al Museo degli arazzi fiamminghi in via Giuseppe Garraffa. Fondato nel 1984 dall’arciprete Andrea Linares, custodisce otto arazzi del XVI secolo in lana e seta finemente intrecciate che raccontano le vicende della conquista di Gerusalemme, avvenuta tra il 66 e il 68 d.C., per mano di Vespasiano e Tito, all’epoca generali dell’esercito imperiale romano.

Vale decisamente la pena rimettersi in cammino per un’altra cinquantina di chilometri e giungere a Selinunte. Qui il tramonto è l’ora ideale per concedersi un suggestivo aperitivo in riva al mare alla Zabbara, un chiringuito anni Sessanta con una vista mozzafiato sull’acropoli, lascito in stile dorico della civiltà greca, risalente al V-III secolo a.C.

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All’imbrunire si cena a Porto Palo di Menfi, accolti dal patron del ristorante Vittorio che invita con tutta la sua simpatia ad assaggiare il piatto forte della casa, la Pasta con i ricci di mare freschissimi – in cui rivive tutto il profumo del mare di Sicilia – personalmente selezionati da lui che spiega come riconoscere, grazie al colore violaceo, verde scuro o marrone sempre molto vivido, gli esemplari femminili. Un buon calice di vino bianco fresco e aromatico, come il Lighea di Donnafugata, accompagna la Grigliata mediterranea, esplosione di sapori provenienti direttamente dalle barche dei pescatori di Porto Palo, Sciacca e Mazara del Vallo.

Weekend in Sicilia

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Per concludere la giornata nell’assoluto relax, rimanendo però immersi nel fascino dei vigneti e della Strada del Vino, la notte ideale è alla Foresteria della Cantina Planeta, un resort esclusivo immerso tra gli sconfinati filari e i giardini ricchi di erbe aromatiche, per vivere il suggestivo abbraccio tra i profumi delle piante e lo stile caldo e mediterraneo che caratterizza le camere, impreziosite dai motivi geometrici dei tappeti e dalle ceramiche di Burgio e di Caltagirone.

Weekend in Sicilia

La Sicilia è una regione meravigliosa, un’isola dal fascino verace e selvaggio addolcito da angoli di bellezza romantica che solo un tramonto sa incorniciare a dovere. Una terra ricca di storie e tradizioni, in cui l’amore e il gusto per l’essenziale si traducono ogni anno in prodotti di eccellenza. Lungo la Strada del Vino delle Terre Sicane il weekend è una continua sorpresa, un viaggio instancabile tra mare e terra alla scoperta delle cantine e degli uomini che fanno di questi territori la culla ideale per la produzione di vini apprezzati in tutto il mondo. Un cammino sensoriale per emozionarsi insieme davanti allo spettacolo immutabile del sole che ogni giorno accarezza i vigneti per poi tuffarsi, lento, nel mare.

Sara Stopponi

Photo credits: Ristorante Serisso 47, Cantine Florio, Gaia Anderson e Fabio Gambina per Cantine Donnafugata, Ciacco Putia Gourmet, Ristorante I Bucanieri, Ristorante da Vittorio, La Planeta Estate)

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