In Valle d’Aosta prati verdi e polenta

Il nostro viaggio di oggi parte dalla Valle d’Aosta, un territorio in cui la natura crea paesaggi mozzafiato ma anche materie prime eccellenti per una cucina essenziale e succulenta. La Valle del Lys è la nostra prima meta, formata da prati verdi e impreziosita dalla chiesa parrocchiale di San Giacomo. I  Prodotti del luogo sono: la Toma di Gressoney un formaggio di latte vaccino che viene fatto stagionare su assi di legni in grotte, la Fontina formaggio dalla pasta semicotta e dal sapore dolce e il Fromadzo un formaggio cilindrico dal sapore deciso con una punta piccante.

Famosa meta di villeggiatura, Gressoney-Saint-Jean, spicca per la costruzione storica Castel Savoia residenza estiva della Regina Margherita, coniuge del Re d’Italia. La cultura germanica è entrata prepotentemente anche in cucina influenzando non solo i nomi dei piatti ma anche i sapori. Il pasto inizia con gli Chnéfflene, dei bocconcini di pastella cotti in acqua bollente e insaporiti con fonduta, panna e speck oppure con cipolla brasata, per poi lasciarsi coccolare dalle calde note dei Pòmpernòsslené, rettangoli di pasta sottile fritta aromatizzata con grappa. Qui l’inverno è lungo e la sera viene sempre servito il Rochtio, del buon vino rosso scaldato con spezie.

Prendiamo la panoramica strada che porta alla Val d’Ayas, attraversando immensi prati verdissimi e torrenti fino ad arrivare nei primi centri abitati: Challand-Saint-Victor e Challand-Saint-Anselme. La polenta qui è l’ingrediente predominante, accompagnata dal Salignon ricotta cremosa dal sapore speziato, o dal Brossa crema acidula. Le ricette che vengono proposte nei ristoranti sono semplici e gustose come i Rostì e le frittelle di mele.

Alle nostre spalle c’è un castello medievale dall’atmosfera fortemente gotica, il Castello di Quart, un luogo misterioso avvolto da un clima altrettanto fiabesco. Arriviamo a Saint-Marcel in cui dentro un’azienda casearia compriamo del fresco formaggio caprino e assaporiamo i diversi tipi di formaggi.

Ai piedi del Monte Bianco si estende la Valdigne, circondata da vigneti per la produzione di vini di pregio che accompagnano di consueto i prodotti gastronomici locali. Queste sono le terre del Prié Blanc, unico vitigno autoctono a bacca bianca coltivato tradizionalmente su pergola bassa. Le condizioni climatiche lo hanno reso una delle rare varietà non innestate su vite americana. La produzione vitivinicola si ottiene ad altezze che toccano punte massime a 1225 metri e scendono fino ai 900 metri d‘altezza. Tra i piatti più popolari assaggiamo la Carbonada, un antico piatto di carne bovina salato per 12 giorni e cotta con lardo e aglio.

Arriviamo a Cogne per assaggiare la Seupetta formata da pane, riso e fontina, un piatto unico e molto saporito. Tra i dolci il più stuzzicanti assaggiamo il mécoulin, un panettone addolcito con uvetta e insaporito con scorza di limone e rhum. Questa zona è nota per i distillati di erbe alpine come il genepy, un liquore giallo dal sapore balsamico.

Per apprezzare i vini e le specialità gastronomiche della Valle d’Aosta sono necessari diversi giorni, soprattutto se si vuole godere anche  delle splendide viste panoramiche che la caratterizzano.

Elisabetta Pacifici

 

In Valle d’Aosta prati verdi e polenta

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