La Storia della Bollicina o La Bollicina che fa Storia?

Ferrari Trento Doc Il percorso all’interno delle Cantine Ferrari: un viaggio affascinante che ci porta alla scoperta della trasformazione dello Chardonnay in brillante e dinamico perlage. Giulio Ferrari realizza il suo sogno nel 1902, mettendo in piedi un’azienda, riconosciuta come simbolo e paradiso del metodo classico in Italia. Inizialmente la qualità era riservata soltanto a una ristrettissima élite di estimatori; i costi delle bollicine Ferrari risultavano, infatti, proibitivi. Nel 1952 la proprietà viene rilevata da Bruno Lunelli e, nei decenni successivi, dai figli Gino, Mauro e Franco, i quali hanno saputo far crescere il livello dimensionale della produzione, evitando, al tempo stesso, di intaccare il tenore qualitativo. Oggi è la terza generazione della famiglia Lunelli a guidare questo incredibile progetto: Matteo, Marcello, Camilla e Alessandro rimangono fortemente legati al territorio, sensibilmente devoti al metodo classico e continuamente protesi verso l’eccellenza.

È importante ricordare che la denominazione d’origine Trento Doc non ha avuto precedenti in Italia (parliamo, ovviamente, di metodo classico) ed è seconda, a livello internazionale, soltanto alla Champagne. Questo perché in Trentino il vitigno Chardonnay si sente realmente a casa e costruisce un legame simbiotico con i colori, i paesaggi e le sfumature di questi luoghi, giungendo così a esprimere il meglio di sé. I vigneti protagonisti sono quelli di alta collina, alle pendici dei monti Trentini, dove l’escursione termica fra il giorno e la notte gioca un ruolo fondamentale. Due i fuoriclasse aziendali: il Giulio Ferrari, proveniente dal cru di Maso Pianizza, esposto a sud ovest a un’altezza di 500/600 metri sul livello del mare. Chardonnay in purezza di estrema eleganza, seducente per l’olfattiva di cioccolato bianco, miele e sbuffi vanigliati, ancor più intrigante per l’assaggio nobile e persistente di fieno maturo e richiami floreali, ove ritornano le bellissime sensazioni dolci del naso. Dai vigneti Maso di Villa Margon, invece, la Riserva Lunelli, millesimato con carattere e personalità, il vero vanto aziendale.

Le caratteristiche varietali vanno a braccetto con quelle tipiche della tostatura, portando a un metodo classico equilibrato e armonioso, che lascia una bocca pulita e appagata. Più di un’ottima bollicina nel bicchiere, un perlage che racconta se stesso.

Serena Zerilli

La Storia della Bollicina o La Bollicina che fa Storia?

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