La Toscana vieta il glifosato: stop all’erbicida cancerogeno

Stop al glifosato in Toscana: dopo la Calabria, una nuova conquista a favore dell’ambiente e della salubrità dei prodotti agricoli che arrivano sulle nostre tavole. Il Consiglio Regionale della Toscana, con una mozione presentata da Sinistra Italiana e votata all’unanimità il 1 marzo, impegna infatti la Giunta a rimuovere questo diserbante da tutti i disciplinari produttivi.

Inoltre, tutte le aziende che ne fanno uso sono escluse con effetto immediato dai Premi di Sviluppo Rurale, mentre a essere incoraggiati con determinazione saranno tutti gli approcci agricoli volti a migliorare la fertilità del terreno. Tra le azioni che saranno intraprese dalla Regione Toscana, anche l’incentivo al Governo affinché sia applicato il principio di precauzione sia in Italia che in Europa, con il divieto definitivo dei prodotti e dell’utilizzo del principio attivo glyphosate.

Come sottolinea Slow Food, nel giugno 2016 la Commissione europea ha sopperito alla mancanza di decisione dei 28 paesi europei in materia di glifosato, prolungando così unilateralmente, fino al 31 dicembre 2017, l’autorizzazione all’utilizzo del diserbante.

Per questo motivo, la Coalizione #StopGlifosato ha promosso una raccolta firme dei cittadini europei per presentare alla Commissione una proposta di atto giuridico necessaria per l’applicazione dei trattati dell’Unione Europea. L’obiettivo è raggiungere un milione di firme, con soglie minime in almeno sette Stati membri (qui la petizione).

Il diserbante più utilizzato al mondo, messo in commercio dalla Monsanto, è stato classificato tra i probabili cancerogeni dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), organo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che coordina gli studi in campo oncologico. Studi di laboratorio hanno infatti dimostrato la capacità di questa sostanza di indurre tumore nell’uomo e in animali da laboratorio, oppure di provocare modificazioni genetiche in colture di cellule umane.