L’anima italiana di New York

Un formicolare continuo di gente, insegne luminose ad ogni angolo, file di yellow cabs ad affollare le strade…questa la prima immagine che New York regala al turista appena giunto nel cuore pulsante della città. Ma la Grande Mela è qualcosa di più complesso, è un melting pot di culture e tradizioni che pervadono ogni aspetto della vita quotidiana: dalla moda alla musica, dall’arte all’enogastronomia, dal cinema al vino.

Ed infatti, camminando tra Streets and Avenues, non sarà difficile lasciarsi rapire dai colori della cucina orientale, oppure dai profumi di erbe aromatiche e spezie di quella arabo-indiana, o ancora dai sapori forti e decisi della cultura messicana…ma tra sushi, kebab e nachos, sicuramente, un italiano potrà trovare ben rappresentati i piatti della tanto amata dieta mediterranea, di quel regime alimentare divenuto oramai per gli americani lo stereotipo di Bel Paese e di uno stile di vita “sano”. Ed ecco allora che tra le migliaia di proposte home made – Bubba Gump e T.G.I Friday’s su tutte – fanno capolino locali italiani, talvolta solo nel nome, talaltra, invece, nei fatti.

La numerosità dei ristoranti, la loro diversità di stile e fascia di prezzo rende particolarmente arduo l’intento di consigliare soste gourmet lungo il percorso. Tuttavia, evitando le trappole di pizze surgelate e paste precotte che pullulano ad ogni corner e facilmente riconoscibili, sarà possibile provare, in quasi ogni quartiere, una buona cucina senza doversi spostare da un estremo all’altro della città.

NY

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Per gli “addict” di enogastronomia italiana, incapaci di rinunciare alle lusinghe dei piatti di proustiana memoria, è d’obbligo una sosta presso i locali di Cesare Casella, nella duplice versione di salumeria-winebar (283 Amsterdam Ave, New York, NY) e di  ristorante vero e proprio (903, Madison Avenue).

Nel primo, inebriati sin da subito dai profumi di salumi e formaggi, troverete ad accogliervi un angolo di Italia fedelmente ricostruita: dal clima generale di convivialità, agli ambienti, all’esposizione dei prodotti in vendita ed in degustazione, tutto vi farà sentire a casa vostra. Il menù propone interessanti assaggi di affettati o di formaggi, cui si affiancano proposte calde, di ristorazione veloce ma non per questo meno accattivanti. Potrete accompagnare il pasto con un calice di vino, alla mescita o in bottiglia…il tutto, nel rispetto della nostra tradizione culinaria che solo raramente lascia spazio a contaminazioni d’oltreoceano.

Chiunque voglia concedersi una pausa più lunga ed impegnativa può optare per il ristorante, in cui lo stile gioco forza più formale risulta ben bilanciato dalla disponibilità del personale di sala (in parte italiano) e del proprietario – Cesare Casella – emigrato ormai da decenni. La carta presenta una chiara impronta toscana in onore alle radici di Cesare, spaziando tuttavia dalla pappa al pomodoro, ribollita e cavolo nero, alla caponata, a piatti di pesce e ricette romane. Anche in questo caso, la wine list, sufficientemente variegata, vi dà l’opportunità di abbinare alle portate un buon calice o una buona bottiglia.

Infine, chi proprio non riesce a rinunciare al piacere di una pizza napoletana può trovare un’oasi felice presso i locali Kestè (271 Bleecker Street) e Starita (309 W 50th Street). Quest’ultimo, in particolare, è la “succursale” americana della famosa pizzeria napoletana, divenuta un’istituzione a Materdei per la pizza fritta ripiena e sfizi napoletani (come la montanara) per i quali tanto i veraci partenopei quanto i turisti sono disposti a lunghe file di attesa. In parte diverso, quest’angolo di Napoli al ridosso di Times Square, ripropone i must della “madre” campana ed allieta gli ospiti con buone pizze, fritte o al forno a legna, antipasti, panini ed insalate.

Sempre di evidente impronta napoletana la pizza di kestè, che spesso adagia sul disco di pasta lievita ingredienti ricercati, proponendo accostamenti inusuali, distanti dunque dall’ideale collettivo di “pizza margherita” o “marinara”, fortemente radicato nella cultura americana.

A New York, la città dalle mille sorprese e dai mille volti e, forse, dalle tante contraddizioni non è certo difficile perdersi tra le interpretazioni multiculturali e locali della cucina. Di certo, ogni volta che tornerete nella Grande Mela, avrete la possibilità di concedervi una nuova, differente esperienza enogastronomica…

Manuela Mancino

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