Le donne del vino

Il Casato Prime Donne racconta di una bellissima realtà sulla collina di Montalcino, a 325 metri sul livello del mare, circondata da una distesa di vigneti di Sangiovese. Qui lo staff è tutto al femminile: le donne del vino, cantiniere ed enologa compresa, gestiscono i 16 ettari vitati, accompagnando il Brunello nella sua crescita, con la stessa premura con la quale una madre tiene il suo bambino per mano.
Le origini di Donatella Cinelli Colombini sono radicate da secoli a Montalcino: nel 1988 ella decise di abbandonare l’azienda di famiglia per fondarne una organizzata in due cantine separate, il Casato Prime Donne e la Fattoria del Colle a Trequanda.

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Il paesaggio della Val d’Orcia consente ai vini di spiccare per armonia ed eleganza. L’enologa francese Valerie Lavigne, infatti, non lascia nulla al caso, ma si occupa di sostenere la natura nel corso dei suoi spontanei processi: ne è un esempio la “Tinaia del Vento”, concepita per fare dell’aria pulita di questi territori l’elemento sostanziale della qualità nel bicchiere.

Inaugurata con la vendemmia 2009, essa è composta da sei tini di acciaio tronco – conici e risulta aperta su quattro lati, in modo da ossigenare naturalmente il mosto durante la vinificazione, procedimento, quest’ultimo, che avviene senza l’utilizzo delle pompe, grazie a una rotaia e a un follatore che scorrono sul soffitto. Il feeling con l’ambiente circostante è ulteriormente esaltato dalla scelta di lieviti autoctoni, selezionati in collaborazione con il laboratorio Oliver Ogar.

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Le botti in cantina sono alternate ad affreschi sulla storia di Montalcino; Donatella e le sue donne, invece, ci raccontano la favola del vino più rappresentativo di questa affascinante oasi della Toscana.
Il Brunello Prime Donne presenta un naso scuro, che evolve in una sequenza di mora, tabacco, carbonella e sottobosco. L’ampio soffio balsamico dall’olfattiva pervade anche il palato, che risulta pieno e possente, ben bilanciato nelle sue componenti.
C’è forse un giorno più adatto per celebrare l’enologia in rosa?

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Serena Zerilli

Le donne del vino

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