Le regioni della vite: i vini campani

I vini campani affondano le radici in antiche tradizioni vitivinicole: in Campania sono infatti coltivati da secoli vitigni a bacca rossa e bianca di alta qualità, favoriti da un territorio collinare e montuoso. Quattro sono le DOCG e 14 le DOC, mentre i vini a denominazione IGT sono 10. Le coltivazioni delle viti si estendono per oltre 40mila ettari, con vari sistemi di allevamento: dalle alberate maritate, all’alberello, dalla spalliera agli allevamenti a pergola.

I vigneti da cui si ottengono ottimi vini campani sono distribuiti ovunque nella regione: dalla penisola Sorrentina alla provincia di Caserta, da Benevento al Vesuvio, fino alle isole di Capri e Ischia. L’enologia regionale è caratterizzata dall’enorme ricchezza varietale delle viti coltivate sul territorio, con oltre cento vitigni autoctoni: un numero senza pari in nessuna delle aree viticole del mondo.

I vini campani più in voga derivano da vitigni come l’Aglianico, origine del prestigioso Taurasi DOCG più volte indicato come Barolo campano, il Piedirosso e l’Aleatico, per i rossi. Per quanto riguarda i vitigni a bacca bianca, sono presenti le tipologie Biancolella, Forastera, Coda di Volpe, Greco, Falanghina, Asprinio e Fiano.

Secondo la classifica del Touring Club Italiano, pubblicata nel volume Vinibuoni d’Italia 2017, le migliori bottiglie di quest’anno sono il Sannio DOC Moscato 2015 della cantina Santiquaranta di Torrecuso (Bn), il Costa d’Amalfi doc bianco “Terre saracene” 2015 della cantina Ettore Sammarco di Ravello (Sa), il Greco di Tufo DOCG“Tenute di Altavilla” 2015 e il Greco di Tufo DOCG “Vigna Cicogna” 2015 della cantina Benito Ferrara di Tufo (Av). Tra i migliori anche il Fiano d’Avellino DOCG “Sarno 1860” del 2015, il Campania IGT Aglianico “Core” 2014, il Colli di Salerno IGT Aglianico 2012, il Taurasi DOCG “Santandrea” 2012 e il Taurasi DOCG 2011.