Le regioni della vite: i vini dell’Emilia Romagna
Il nostro viaggio alla scoperta delle regioni della vite ci porta oggi in Emilia Romagna, una delle più grandi regioni vitivinicole grazie alla sua estensione di 60mila ettari vitati. I vini dell’Emilia Romagna arrivano per il 75 percento da zone di pianura, mentre il 20 percento della produzione si concentra in collina. Solo il 5 percento dei vini è invece prodotto dai vigneti in montagna.
Le forme di allevamento della vite spaziano da quelle tradizionali, come Belussi, Alberata Emiliana, Pergola Romagnola, ai metodi a Spalliera, Cordone speronato, GDC e Guyot.
La produzione dei vini dell’Emilia Romagna si divide tra i suoi due grandi distretti. In Emilia vanno per la maggiore i vini frizzanti, come i vari tipi di Lambrusco, come Reggiano, Grasparossa e Sorbara. Non mancano poi le varietà di Salamino, Montericco, Maestri, Marani e Ancellotta.
Tra le uve più coltivate ci sono anche il Barbera e la Croatina per i rossi, mentre per i bianchi ci sono l’autoctono Orturgo, la Malvasia di Candia aromatica, il Moscato. Diffuso nei pressi di Ferrara il vitigno a bacca nera Fortana. Tra i vini dell’Emilia Romagna qui prodotti, ci sono anche quelli derivati da vitigni non autoctoni, quali Chardonnay, Pinot bianco, Pinot grigio, Riesling e Müller-Thurgau.
In Romagna, invece, sono coltivate ottime uve bianche e rosse. Esempi sono il celebre Sangiovese di Romagna, il Pagadebit, il Trebbiano Romagnolo e il tradizionale Albana, che origina un bianco molto versatile negli abbinamenti con il cibo.
Il vino ottenuto da questa varietà di uve, infatti, vanta una struttura e una morbidezza perfettamente bilanciate dalla freschezza e dai tannini, normalmente assenti nei bianchi. Le originali proprietà, che lo distinguono dagli altri vini dell’Emilia Romagna, hanno portato l’Albana, nel 1987, al primo riconoscimento DOCG conferito a un vino bianco in Italia.