Conegliano Valdobbiadene e Colli Asolani: lo scrigno del Prosecco Superiore

È tempo di festività, tempo di brindisi da fare rigorosamente con bollicine italiane, come il pregiato Prosecco Superiore. Come aprire al meglio le danze dei fastosi e ridondanti menù di Natale se non con un profumatissimo Prosecco?

Prosecco Superiore Colline di Valdobbiadene
Photo Credits: Cesare Gerolimetto

Siamo in Veneto, tra le province di Belluno e Treviso, dove troviamo uno dei simboli dell’export italiano nel mondo: il Prosecco. Due le DOCG che rappresentano le aree a maggiore vocazione espressiva: il Conegliano Valdobbiadene Superiore e i Colli Asolani Superiore.

Prosecco Superiore Valdobbiadene
Photo Credits: Arcangelo Piai

La gente di queste zone ama le proprie radici e ha saputo valorizzare al meglio le tradizioni, facendosi custode, ma al tempo stesso sapendo cogliere l’innovazione: questi caratteri uniti al piacere dell’ospitalità e del cibo hanno dato vita a uno sposalizio enogastronomico a tutto tondo.

Prosecco Superiore Conegliano Facciata Duomo Notturno
Prosecco Superiore Il Castello - Conegliano
Photo Credits: Mario Vidor

In questi colli il vitigno Glera – vinificato in purezza con Metodo Charmat – ha trovato il suo ambiente d’elezione da più di tre secoli. Grazie ad un’ingegnosa battaglia intrapresa, per evitare fenomeni di annacquamento del nome, dal Ministero delle Politiche Agricole l’area di produzione del Prosecco fu estesa sino al Comune di Prosecco – vicino Trieste – e contemporaneamente fu decretato il cambio del nome dell’uva da Prosecco a Glera.

Prosecco Superiore Abbazia di Follina
Photo Credits: Cesare Gerolimetto

In tal modo si riuscì ad ancorare il nome “Prosecco” a un’indicazione geografica territoriale non replicabile in etichetta al di fuori di quel determinato areale produttivo, con immensa soddisfazione dei produttoDue le denominazioni controllate e garantite che custodiscono il fiore all’occhiello dell’export internazionale: il Conegliano Valdobbiadene e i Colli Asolani che rappresentano l’areale produttivo maggiormente espressivo da un punto di vista vitivinicolo, vediamole meglio con un’ideale passeggiata tra i vigneti.

Prosecco Superiore Torri di Credazzo e la chiesa di S. Lorenzo - Farra di Soligo
Photo Credits: Mario Vidor

Esiste una vera e propria Strada del Prosecco che parte dalla Scuola Enologica di Conegliano, passando per Solighetto, dove troviamo la settecentesca Villa Brandolini, sede del Consorzio di Tutela di Conegliano Valdobbiadene, e termina a Valdobbiadene, che oltre ad essere la capitale produttiva della denominazione rappresenta la sede di numerosissime maison spumantistiche, da Val d’Oca a Foss Marai, da Bortolomiol a Carpenè Malvolti e Astoria, per citarne solo alcune.

Prosecco Superiore Piazza Flaminio - Vittorio Veneto
Photo Credits: Mario Vidor

La chiave di volta che rende unici questi prodotti è il rispetto della terra, che va lavorata favorendo gli equilibri della biodiversità. In questo senso lavora alacremente un’azienda familiare dall’anima artigianale, Mongarda, cantina situata a Col San Martino (TV), tra le colline più vocate del Conegliano Valdobbiadene, la cui cifra stilistica è proprio il “fatto a mano”.

Prosecco Superiore S.Stefano di Valdobbiadene
Photo Credits: Mario Vidor

Un’idea che ha comportato a volte scelte coraggiose, per portare in bottiglia la vera essenza dei ripidi pendii su cui maturano le uve di Glera, Bianchetta, Perera e Verdiso, i vitigni che concorrono alla produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore.

Prosecco Superiore Paesaggio del Conegliano Valdobbiadene
Photo Credits: Arcangelo Piai

I suoli del Conegliano Valdobbiadene hanno un’origine molto antica, che risale al sollevamento dei fondali marini e lacustri, che hanno arricchito i sottosuoli regalandoci profili del suolo diversi, sia nella composizione, sia nella conformazione: con colline più dolci, nell’area di Conegliano, e ripide in quella di Valdobbiadene. Ed è proprio in quest’ottica che il Consorzio ha introdotto, grazie alla zonazione, Le Rive:  sottozone che evidenziano le peculiarità dei diversi vigneti.

Prosecco Superiore Rua di Feletto
Photo Credits: Mario Vidor

Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore comprende un’estensione vitata di ben 6000 ettari, di cui il cru Cartizze ne conta appena 107, racchiusi da ripide colline, dalla caratteristica forma a cono, che vanno da San Pietro di Barbozza, Santo Stefano e Saccol oltre Colbertaldo, dove si apre uno dei più bei paesaggi viticoli d’Italia.

Prosecco Superiore Cartizze in Valdobbiadene
Photo Credits: Alessio Berna

Il Cartizze, vero e proprio vertice qualitativo del Valdobbiadene, grazie alle particolari condizioni di microclima riesce a regalare spumanti estremamente ricchi caratterizzati da un corredo aromatico che esalta i profumi varietali del glera sublimando quei sentori di pera, mandorla e agrumi che anticipano un sorso fresco e sapido allo stesso tempo.

Prosecco Superiore Monfumo

Sempre nell’areale della provincia di Treviso troviamo l’altra denominazione controllata e garantita che rappresenta più che egregiamente il Prosecco Superiore: i Colli Asolani, dove troviamo spumanti con sfumature diverse che evidenziano la forte identità delle colline dell’Asolo, dove il terreno è per natura predisposto a vini di maggiore struttura.

Grazie alle forti escursioni termiche, a una buona ventilazione e alla ricchezza minerale dei suoli, il Prosecco Superiore Colli Asolani ci regala vini dal tenore zuccherino mediamente basso, con un bouquet fruttato variegato che va dalla mela verde al pompelmo, ma soprattutto floreale con sentori di ginestra, acacia e fiori di sambuco.

Prosecco Superiore Rocca Asolo

Il paesaggio del borgo di Asolo è caratterizzato dal verde dei vigneti, dai quali troneggia la Rocca, che si staglia sulle colline asolane. La composizione del terreno, oltre alle peculiari condizioni pedoclimatiche ed ai profili collinari che riescono a mantenere il suolo drenato  dalle precipitazioni, sono i segreti delle emozioni uniche che ritroviamo nel bicchiere e della grande versatilità di queste bollicine negli abbinamenti.

Prosecco Superiore Castelcucco

Queste terre sono luoghi magici, dove regnano le civette – non a caso c’è una zona  chiamata “zuitere”, ovvero “terra delle civette”, poiché zuita è il termine dialettale con cui  in queste colline si indica questo rapace, simbolo di saggezza, conoscenza, e profezia.

Prosecco Superiore Montello

Proprio avendo a mente la civetta di queste terre una fermata d’obbligo tra le cantine asolane va fatta a Montelvini, che ha scelto proprio il rapace stilizzato tra due foglie di vite come stemma aziendale, come a rappresentare la sapienza nel cogliere i migliori frutti di un territorio e la saggezza nel condurlo rispettando la natura ed i suoi vini. Ma anche Rive della Chiesa e Villa Sandi, per citare solo alcune delle meravigliose realtà vinicole incastonate in questo paesaggio fatto di colline, rocce e vigneti.

Carlotta Pirro

Prosecco Superiore Carlotta Pirro

L’autrice

Giovane sommelier romana di 35 anni, mamma di tre maschietti. Laureata in Giurisprudenza all’Università “La Sapienza” di Roma con il massimo dei voti, approfondisce i suoi studi giuridici in Francia (Lyon) e Spagna (Salamanca). Avvocato esperta di diritto di famiglia e dottorato di ricerca in diritto europeo presso l’Università di Roma Tre, ha tenuto diverse lezioni in diritto civile presso il medesimo ateneo. Ha sempre coltivato un’irrefrenabile passione per il vino, fin da quando piccolina partecipava alle vendemmie di Montepulciano d’Abruzzo nella tenuta del nonno, diventando Sommelier professionista presso la Fondazione Italiana Sommelier. Lavora stabilmente presso la sede centrale di Roma della Fondazione Italiana Sommelier promuovendo la divulgazione della cultura del vino. Da settembre 2018 rappresenta la FIS nella trasmissione televisiva La Prova del Cuoco su Rai 1. Sta frequentando la VII edizione del Bibenda Executive Wine Master. Parla correntemente inglese, francese e spagnolo. La sera per addormentare i figli racconta solo favole con protagonista il vino.

Conegliano Valdobbiadene e Colli Asolani: lo scrigno del Prosecco Superiore

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