Ma dove vai bellezza con la schiscetta?

Un tempo era solo milanese l’ abitudine “schisciare” il lauto pasto nel contenitore di metallo, oggi con la tua “schiscetta” puoi fare anche il fiko!

Siamo sempre più numerosi quelli che un po’ per sfruttare al meglio i minuti della pausa pranzo senza dover imbattersi in code e delusioni al baretto vicino all’ufficio, un po’ per dieta, diciamolo alcuni di noi contano le calorie anche sul lavoro, un po’ per semplice e sana abitudine e un po’ per coccolarsi anche in un pasto veloce, ci prepariamo e ci portiamo dietro il pranzo da casa.

La “schiscetta”, dal milanese “schisciare”: schiacciare, è arrivata negli anni ’50, neologismo coniato sembra da una portinaia milanese alternativa, per indicare la gavetta metallica usata in guerra. Nel tempo si è evoluta e passando dal contenitore sottovuoto, alla borsa termica, il Food Design, sempre attento ai contesti sociali, si è prestato a rivoluzionarla con soluzioni alternative e accattivanti.

Ora anche la maggiorparte delle aziende alimentari propongono contenitori monoporzione di cibo già pronto o da scaldare.

Ma non è che ci portiamo in borsa il contenitore nudo e crudo così com’è e figuriamoci se usiamo la bag di cartone!

No no! Noi generazione di ipadiani il sacchetto di carta alla “sciura” maniera, lo ripudiamo!

Al massimo deve essere sempre fashion e per cambiarne uno al giorno, come i vestiti, possiamo usare la CLUTCH CLIP e saremo si sempre trendissimi!

Interessanti i lunch box di Dine Away, il cui motto sarebbe “ o è un ladro o è una spia chi non mangia in compagnia”, perchè per non dimenticare di socializzare quando lo apri il tuo bento si trasforma in una tovaglia e il tuo collega non si trova solo soletto.

Anche alcune celebrità in passato hanno dato il loro contributo alla Lunch Box mania, per devolvere poi il tutto in beneficenza, ne hanno disegnato qualcuno per la  e The Lunchbox Fund, simpatici questi di Cameron Diaz e di Gwyneth Paltrow.

Disegno all’insegna della sobrietà per quello di Yusan-bako.

Anche la ristorazione a bordo treno ha approfittato dei vantaggi della bento-mania. Insieme a Marco Pietrosante e Francesco Subioli abbiamo disegnato quello di Italo per NTV, Nuovo Trasporto Viaggiatori. Pratico, funzionale anche per la logistica, perchè in due mosse si prepara, l’ abbiamo pensato con un occhio super attento all’ambiente adottando il Biopap come materiale base rendendolo totalmemte compostabile e le pietanze all’interno vengono proposte nei vasetti in vetro, per ammortizzare anche gli sprechi.

Ce ne sono anche di verticali, come quelli proposti dal brand giapponese Ojue, dei contenitori per il pranzo al sacco in perfetto stile orientale, dal design molto pulito e disponibili in tante proposte cromatiche differenti.

Allora come vestirai il tuo pranzo domani?

Sara Costantini

Ma dove vai bellezza con la schiscetta?

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