Nasce una nuova professione: il wine designer

Cresce sempre più l’attenzione verso il vino, lo testimoniano il boom di corsi più o meno qualificati, eventi, trasmissioni televisive e radiofoniche. Lo conferma anche l’annuncio dato a luglio dall’UNESCO di aver inserito Coteaux, Maisons et Caves de Champagne e i 1.247 Climats dei vigneti di Borgogna nel patrimonio dell’Umanità, che segue il riconoscimento avvenuto l’anno passato dei paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato.

Un settore in positivo, nel 2014 ha aumentato il proprio fatturato di +1% toccando i 9,4 miliardi di euro, e con grande potenzialità ancora da esprimere, ma che si dimostra però carente nella formazione specializzata. In questo contesto si inserisce il Corso di Alta Formazione in Wine Design promosso dal POLI.design [Consorzio del Politecnico di Milano], il cui compito è formare nuove figure professionali: i wine designer. Professionisti del design capaci di avere una visione globale del sistema vino: dalla cultura alla comunicazione e dalla produzione al consumo, in grado di gestire progetti e di coordinare un team eterogeneo con specializzazioni diverse.vigneti

La II edizione del Corso di Alta Formazione in Wine Design, rivolto a progettisti, operatori del settore, appassionati di enologia, avrà luogo a Milano il 9 ottobre. Prevede 120 ore di lezioni tecniche e 40 ore di workshop con un intervallarsi di lezioni frontali, esercitazioni, workshop progettuali, visite in cantine e in aziende vinicole. Il ciclo di lezioni è strutturato in tre sezioni:

  • Lifestyle: ambito della relazione tra vino, cultura, consumo, ritualità e mercati emergenti
  • Branding: disciplina propriamente dedicata al progetto della comunicazione
  • Experience: settore che analizza gli spazi e i luoghi della produzione, della trasformazione e del consumo del vino

bottiglie vinoLeggendo le testimonianze di alcuni ex iscritti, si può verificare l’efficacia del metodo utilizzato. 
Diego Sala, architetto e CEO di uno studio di grafica e comunicazione, ha apprezzato l’analisi incrociata delle diverse sezioni:

il punto debole del metodo utilizzato da altri corsi è quello di trattare separatamente i singoli aspetti del mondo del vino, ma di non offrire una visione d’insieme. L’introduzione del punto di vista del design, progettuale e analitico, inoltre, ha arricchito enormemente l’esperienza, stimolando i partecipanti alla creatività

Elisa Tonghini, laureata in Interior Design e attualmente collaboratrice di un’agenzia di comunicazione integrata afferma:

offrendo una panoramica globale sul mondo del vino, il corso forniva allo stesso tempo competenza, specializzazione e una visione multidisciplinare: una strategia completa, insomma. Penso, inoltre, che il corso, attraverso una prospettiva più ampia, possa costituire un’ottima preparazione anche per chi intende intraprendere un nuovo tipo di professione, quella del wine designer

 

Cantinetta packaging

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