Nato nel segno del Friulano.

Renzo Sgubin: viticoltore in Cormòns

“La passione a monte di tutto”: Renzo Sgubin ci descrive così l’anima della sua azienda. A Pradis, proprio dove si incontrano le Doc Collio e Isonzo, egli eredita l’amore per la terra e la vite da nonno Eugenio e papà Bruno. “Mio padre non mollava mai”, ci racconta Renzo, cercando di farci entrare nell’ottica della filosofia aziendale, basata sull’esperienza, sulle sensazioni personali, ma anche sull’umore delle stagioni. Se si lavora in vigna la fretta è l’ultima cosa di cui si ha bisogno. Occorre, piuttosto, imparare a fiutare l’aria e creare un vero e proprio dialogo con le meraviglie naturali che ci circondano.
In casa Sgubin la cantina cresce all’aumentare del battito del cuore: Renzo sostiene che non si debba ricercare la perfezione nel vino, ma che ci si possa arrivare molto vicino lavorando con personalità, passione e amore per la terra e per la famiglia.

Nel corso di questi anni l’azienda si è impegnata duramente per innalzare la qualità mediante il rinnovamento e l’innovazione. Il primo grande passo in avanti si fece nel 1999 con l’ammodernamento delle attrezzature enologiche e, successivamente, nel 2009 con la cantina di invecchiamento.
“Se non sai fare il Tocai non sei Friulano”: il vino più importante per la famiglia Sgubin, quello che si offre ai veri amici, quello che merita una costante attenzione nella ricerca, quello che si beve col cuore. Il Friulano di Renzo Sgubin è il vino dei padri e il padre dei vini, incapace di compromessi. La mandorla fresca è dominante, accompagnata da un timbro affumicato e da sentori di frutta a polpa bianca e di erbe di campo. Buone l’acidità e la sapidità, lungo il finale, ideale con il prosciutto San Daniele.
Il 3 aprile 2003, dall’amore di Renzo e Michela, nasce il piccolo Leonardo, al quale viene dedicato il white vintage 3, 4, 3, da uve Tocai Friulano, Malvasia, Chardonnay e Sauvignon. È un vino che va fatto crescere negli anni, come si fa con gli affetti, ma che già ora è in grado di regalare belle emozioni: naso dai profumi intensi di frutta candita e vaniglia; grintoso in bocca, leggermente speziato.
Sorprendente il Sauvignon di Sgubin, che esprime la sua natura selvaggia con un trionfo di note varietali tipiche di questo vitigno, come l’ortica, l’aglio, la foglia di pomodoro, l’anice e il sedano, impreziosite da accenni di agrumi e frutta esotica. Al palato risulta sicuramente spigoloso, ma anche dinamico ed esuberante.
Il marchio aziendale raffigura il Monte Quarin, luogo delle origini, dove la passione dei padri diviene eredità dei figli.

Serena Zerilli

Nato nel segno del Friulano.

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