Le nuove annate dell’Abbazia di Novacella

Vini pensati per essere longevi e per questo selezionati per affinare più tempo in cantina: le nuove annate Praepositus firmate Abbazia di Novacella. 

Una scelta, quella della storica realtà altoatesina, tra le cantine attive più antiche del mondo, mirata ad esaltare ancora di più la linea di eccellenza dell’Abbazia.

«Non abbiamo mai avuto fretta di commercializzare i nostri vini, consapevoli del grande potenziale a nostra disposizione e di come il tempo rappresenti un alleato prezioso per raggiungere il miglior equilibrio possibile per nostri vini – spiega Werner Waldboth, Direttore Vendite di Abbazia di Novacella –. Un fattore che diventa ancora più importante per i vini della linea Preapositus, il fiore all’occhiello della nostra produzione, da sempre i più longevi e in grado di donare il meglio di sé con il passare del tempo».

Nasce da queste premesse, quindi, l’idea di lasciar riposare tutti i vini di questa linea per più tempo in cantina rispetto al passato, iniziando la commercializzazione non più in estate ma in autunno e basandosi sull’idea che una sosta maggiore sui lieviti aumenti ancor più la longevità di questi vini.

I nettari Praepositus, 8 bianchi, 2 rossi e 2 vini dolci, maturano in acciaio o in botte, a seconda delle varie tipologie, per minimo 12 mesi, un periodo che sale a 24 mesi nel caso del Riesling e il Grüner Veltliner e arriva fino a 36 mesi per il Pinot Nero e il Lagrein nelle versioni Riserva.

Le uve selezionate, provenienti dai più pregiati vigneti con la miglior esposizione e dalle viti più vecchie che, in modo naturale, hanno rese molto basse in pianta, danno vita a vini dalla struttura importante, in grado di donare piacevoli soddisfazioni gustati in purezza o assaporati a tavola.

Tre le annate presentate quest’anno: 2019, 2018 e 2017. «Sono state tre vendemmie differenti, figlie di andamenti stagionali altrettanto diversi – commenta Waldboth – La 2019 è stata per noi un’annata tardiva rispetto al solito e complessivamente fredda, tanto che secondo molti ricorda quelle che sino a 10-15 anni fa erano invece più frequenti. I vini di questa annata, in generale, hanno minor grado alcolico, un’acidità spiccata e un corredo aromatico elegante, preciso, con note fruttate molto delicate».

A questa annata appartengono: il Sylvaner, perla enologica dell’Abbazia, bianco dagli inebrianti profumi floreali e fruttati e dal gusto aromatico dalla stimolante mineralità; il Kerner, succoso e potente con delicate note dolci e fruttate sul finale; il Müller Thurgau, fresco e sapido, il Pinot Grigio, intenso e morbido al palato, e il Sauvignon, potente e stimolante.

Completamente opposta la fotografia dell’annata precedente. «La 2018 è stata invece un’annata decisamente più calda: i vini sono più ricchi e densi come struttura complessiva e maggiormente esuberanti nei profumi».

Il 2018 è rappresentato dal Grüner Veltliner, forte e generoso al palato, il Riesling, fruttato, consistente e delicatamente dolce, il Lagrein Riserva, dal profumo di ciliegia matura, bacche e cioccolata, e i due dolci, Kerner Passito, dall’elegante struttura, e Moscato Rosa, dolce ma rinfrescante e dall’aroma speziato.

«Per il 2017, invece, ci troviamo di fronte a un’annata fredda che comunque non ci ha dato problemi dal punto di vista agronomico in vigna: sono nati vini dotati di una bella tensione fresca e acida al palato, con note olfattive meno intense rispetto al solito, ma che non deludono per quanto riguarda l’eleganza».

Del 2017 è, infine, il Pinot Nero Riserva, dalle note di amarena e ribes nero e odori del sottobosco, cannella e chiodi di garofano. Elegante e seducente, dalla vivida acidità e dalla struttura vellutata.

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Le nuove annate dell’Abbazia di Novacella

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