Nutrire lo spirito e imparare a condividere: la Santa Sede a Expo 2015

Non di solo pane vive l’uomo è il tema del padiglione della Santa Sede a Expo 2015. Strutturato attraverso un percorso espositivo, si pone l’obiettivo di mostrare attraverso i diversi linguaggi dell’arte, dalla classicità all’ interattività, la pluralità semantica del concetto di nutrirsi.

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Il padiglione, dallo stile fortemente minimalista, copre una superficie di 360 mq su un’area totale di 747 mq. La struttura portante in acciaio è rivestita da diversi piani, su diverse inclinature, caratterizzati dalle due frasi che racchiudono il messaggio della santa sede: Non di solo pane vive l’uomo e Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Una volta entrati, si ha la sensazione di trovarsi in una chiesa, metaforicamente espressa dalla pianta rettangolare, dall’Ultima Cena del Tintoretto e dagli alti soffitti sormontati da due semivolte. Internamente il padiglione si compone di due pareti parallele: una occupata da tre schermi che trasmettono tre cortometraggi sul cibo, la povertà e la condivisione; l’altra, speculare, composta da foto che denunciano gli squilibri legati al cibo nel mondo. Centralmente, un tavolo interattivo in legno copre tutta la lunghezza del padiglione e richiama l’immagine dell’altare cristiano o della tavola casalinga.

FOOD EXPERIENCE

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Non è stato inserito nessun prodotto alimentare nel padiglione, l’unico oggetto che viene distribuito è stato una calamita raffigurante Papa Francesco. Le frasi scolpite all’esterno racchiudono l’idea di cibo che esprime questo padiglione, in cui si vuole proporre uno spazio di riflessione piuttosto che di svago. Il percorso si articola in quattro grandi capitoli: Un giardino da custodire; un cibo da condividere; un pasto che educa; un pane che rende presente Dio nel mondo. Attraverso il quale la Santa Sede intende sottolineare la rilevanza simbolica del cibo come nutrimento del corpo, dell’anima e della mente, evidenziandone l’aspetto conviviale e solidale contrapposto alla “cultura dello spreco” e alle iniquità mondiali.

DA NON PERDERE

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Durante questo semestre la Santa Sede proporrà un ampio programma culturale, sociale e spirituale sui valori dell’alimentazione. Prima tra tutti la scelta di ospitare due grandi opere d’arte, attualmente L’Ultima Cena del Tintoretto, seguita da un arazzo fiammingo su disegno di Rubens proveniente dal Museo diocesano di Ancona.

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“Fotografi, viaggiatori, giovani appassionati, abitanti del mondo raccontano le contraddizioni di un’umanità in ricerca” questa frase, posta sulla parete, descrive la pluralità di foto che denunciano fame guerre e ingiustizie. Parallelamente, tre grandi schermi propongono dei video-racconti di cinque minuti, ognuno incentrato su esperienze positive con un riferimento evangelico legato alla condivisine del cibo: “Un po’d’acqua” ambientato in Burkina Faso, “Un boccone di pane” girato in Ecuador e “Rinfrancatevi i cuori ” racconta i profughi del Kurdistan Iracheno. La voce del Papa conclude ogni video con un messaggio diretto a sensibilizzare i visitatori.

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Fino ad oggi il tavolo interattivo ha suscitato notevole interesse. Lo chef Massimo Bottura, l’ha definito: “la cosa più bella di Expo”. Con i suoi undici metri di lunghezza si presenta come una struttura composita e interattiva, all’avvicinarsi dei visitatori dei videoproiettori trasmettono dall’alto ambientazioni di mani in soggettiva – riprese come se fossero di chi guarda – intente ad agire nei mille modi che la tavola comprende. La donna che impasta, l’artigiano che lavora e il bimbo che gioca, ogni immagine descrive un aspetto del complesso mondo legato alla tavola, muovendosi lungo i lati si possono osservare le diverse riprese e interagire con gli altri visitatori che si avvicinano. Un’interattività volta a rappresentare l’interdipendenza delle esperienze all’interno di una comunità e le infinite possibilità che si hanno ogni giorno di agire responsabilmente.

CONCEPT

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Attraverso la sua partecipazione a Expo Milano 2015 la Santa Sede ha voluto testimoniare il profondo interesse della Chiesa su temi fondamentali. Principalmente si è posta l’obiettivo di concentrare l’attenzione dei visitatori sulla necessità di un’equa ripartizione mondiale del cibo e sull’importanza  del imparare a nutrire la propria anima attraverso la crescita sociale. La scelta di affiancare opere moderne a(d opere più antiche ha voluto simboleggiare “che la nostra proposta e la nostra risposta non partono oggi, ma duemila anni fa” come afferma Mons. Iacobone, illustrando la tela del Tintoretto. La tavola, della casa e della chiesa, assume quindi il ruolo da protagonista nel messaggio fondamentale che la Santa Sede vuole esporre: “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”

Arianna Pedicini

Photo credit: expoholysee.org

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