Origine del latte in etichetta: traguardo per il Made in Italy
Con l’approvazione dell’Unione Europea, si appresta a entrare in vigore il decreto italiano sull’indicazione dell’ origine del latte in etichetta. Un traguardo per i produttori italiani, che salvano così circa 120mila posti di lavoro nell’attività di allevamento da latte.
Secondo quanto spiegato da Coldiretti, il provvedimento riguarda l’origine del latte commercializzato in modo semplice o come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari. Saranno dunque indicati in etichetta il nome del paese di mungitura, del paese in cui il latte è stato condizionato e di quello in cui è stato trasformato.
Qualora il latte sia stato munto, condizionato e trasformato nello stesso paese, l’etichetta riassumerà l’informazione nella dicitura “origine del latte: nome del paese”. Al contrario, se le operazioni avvengono nei territori di più paesi membri dell’Unione europea, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata effettuata possono essere utilizzate le seguenti diciture: “miscela di latte di Paesi UE” per l’operazione di mungitura, “latte condizionato in Paesi UE” per l’operazione di condizionamento, “latte trasformato in Paesi UE” per l’operazione di trasformazione. Se invece le operazioni avvengono in paesi extraeuropei, le diciture porteranno la specifica di Paesi non UE.
Le norme si applicano ai prodotti Made in Italy e venduti sul mercato italiano, ma non a latte e formaggi importati dall’estero in cui le regole comuni non prevedono l’obbligo. Esclusi dalla norma, gli alimenti biologici, DOP, IGP e STG, in quanto esiste già un regime di tracciabilità, informazione e certificazione.
«Con l’etichettatura di origine si dice finalmente basta all’inganno del falso Made in Italy con tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia che sono stranieri, cosi come la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta», ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.
L’entrata in vigore è fissata 60 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale e quindi molto probabilmente dal 1 gennaio 2017.