L’ora di mangiare quei piatti senza tempo

La collezione di orologi che risveglia la voglia della tradizionale cucina italiana

Montre for Chef’ è la nuovissima linea di orologi ideata da Giancarlo Maffi per il brand ExtraWatches. Con questo progetto il famoso esperto della tecnica orologiaia è riuscito a unire le sue due grandi passioni: l’alta cucina e gli orologi. Un risultato stilistico realizzato in team con Roberto Cella, esperto nel settore dei segnatempo, Fulvia Marziale e Carlo Fontana, della G.t.f, azienda che produce casse e bracciali per le più importanti case di orologi.

Dodici gioielli da polso con movimento meccanico a carica manuale e cassa svizzera. Dodici quadranti, che ritraggono dodici specialità di celebri chef, realizzati tutti a mano da Riccardo Zanetti con tecnica di lacche sovrapposte per dare profondità all’immagine.Per ogni disegno sono stati prodotti 100 esemplari tutti venduti a 3800 euro.Ogni orologio riporta sul lato il nome dello chef che ha ideato il piatto e il numero di realizzazione.

I cinturini in vitello stampato vengono proposti in due colori: uno nero e l’altro di un colore che si abbina alle nuance del piatto rappresentato sul quadrante. Le pietanze sono state scelte in base ai gusti personali di Giancarlo Maffi e ai premi vinti dal piatto stesso. Prende vita così, sul rintocco del gusto, la “Caprese dolce salata” di Andrea Aprea, il “Camouflage” di Massimo Bottura, l’”Insalata liquida” di Antonino Cannavacciuolo, la “Seppia blu” di Moreno Cedroni, i “Paccheri al pomodoro” di Enrico e Roberto Cerea, gli “Spaghetti alle vongole” di Igles Corelli, il “Tricolore di riso” di Costardi Bros , la “Pasta e patate” di Nino Di Costanzo, i “Cavatelli cacio e pepe” di  Vito Mollica, il “Sale, olio e grano” di Ciccio Sultano, il “Sud” di Mauro Uliassi e le “Seppie e triglie alla livornese” di Luciano Zazzeri. 

Un progetto destinato a essere un arrivederci, infatti, l’esperto orologiaio Giancarlo Maffi, sta già pianificando la prossima serie dedicata ai piatti di chef stranieri.Un promemoria da polso che sembra voler ricordare quando è “ora di mangiare”, perché per sedersi in tavola, a gustare di un buon piatto, si trova sempre il tempo.

 

di Eleonora Quadrana

L’ora di mangiare quei piatti senza tempo

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