Pane al carbone vegetale: tossico o toccasana?

Rimedio per il gonfiore addominale e antidoto contro gli avvelenamenti, i pro e i contro del pane più trendy del momento.

La moda del pane al carbone è iniziata alcuni anni fa in America e come spesso accade è stata importata in tutto il mondo, ha ottenuto un ampio successo sfruttando il bisogno sempre più comune nei consumatori di avere prodotti ad alta digeribilità. Il carbone vegetale sembrava la soluzione, tuttavia negli ultimi mesi sono stati fatti alcuni approfondimenti per rispondere alla fatidica domanda: “Il pane al carbone vegetale fa davvero bene al nostro corpo?”.

Il Ministero della Salute dopo aver effettuato uno studio ha inviato una nota agli assessorati alla Sanità delle Regioni e Province richiedendo che vengano inserite sull’etichetta maggiori specifiche insieme ai benefici. Il carbone vegetale è effettivamente efficace per la digestione e aiuta a ridurre il gonfiore addominale, purtroppo però nella produzione di impasti da forno viene spesso usato come colorante naturale e non come ingrediente. A fare la differenza dunque sono le dosi e i tempi di somministrazione. Il Regolamento UE n. 432/2012 segna le linee guida nel consumo: il carbone attivo per avere effetto benefico deve essere presente in una porzione (esempio un panino) al massimo di 1 grammo, inoltre il consumatore deve essere avvisato, con apposita scritta sull’etichetta, che la riduzione del gonfiore post-prandiale si ottiene esclusivamente tramite assunzione di 1 grammo almeno trenta minuti prima e di 1 grammo subito dopo i pasti.

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La legge del 22 dicembre 2015 contiene delle importanti specifiche da parte del Ministero della Salute sulla produzione e sull’etichettatura dei panificati al carbone. É ammissibile la produzione di prodotti di panetteria fine che contengano oltre agli ingredienti base (acqua, lievito, farina) il carbone vegetale come additivo colorante nel rispetto delle quantità stabilite dalla regolamentazione europea. Non è ammissibile denominare tale prodotto come “pane” né tanto meno aggiungere nell’etichettatura, presentazione o pubblicità dello stesso riferimenti agli effetti benefici del carbone.

Dunque facendo chiarezza il pane al carbone vegetale non potrebbe nemmeno chiamarsi “pane”.

Cos’è il Carbone vegetale?

Il carbone vegetale si ottiene dalla combustione della legna a temperature molto elevate e in un’atmosfera quasi priva di ossigeno. In medicina sono secoli che viene impiegato per depurare l’organismo dalle tossine, come nei casi di intossicazione da funghi o altri veleni. Il direttore del reparto Alimentazione e nutrizione all’Istituto superiore di sanità, Marco Silano, ne ha spiegato il perché: “Il carbone vegetale è molto poroso si lega alle sostanze presenti nello stomaco e le intrappola, impedendone l’assorbimento”. Negli anni, da farmaco per casi estremi si è trasformato in integratore alimentare, sotto forma di pasticche viene consigliato a chi soffre di stitichezza, gonfiore addominale e meteorismo. L’uso alimentare però è un campo completamente nuovo, infatti in una pizza al carbone vegetale è comunque presente l’agente lievitante causa del gonfiore post-prandiale che non viene eliminato dalla presenza del carbone utilizzato in una percentuale inefficace.

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Silano ha inoltre sottolineato che il carbone essendo un collante si lega a tutto intorno a sé non fanno eccezione dunque i nutrienti o i farmaci. Chi assume una medicina salvavita deve essere consapevole che può consumare il carbone vegetale ma a distanza di 2 ore dall’assunzione del medicinale. Anche i più piccoli non ne traggono beneficio, infatti legandosi ai nutrienti ne blocca l’assunzione con un alto rischio per la crescita e lo sviluppo dei bambini.

Non è opportuno preoccuparsi se si consuma una brioche “nera” ogni tanto, il problema è nella quotidianità. Le alternative salutari per facilitare la digestione sono il pane azzimo, ovvero non lievitato, oppure un pane privo di glutine, riso o mais. Un’alimentazione corretta ricca di fibre e verdure con attività fisica quotidiana sono la base fondamentale per la salute del corpo. Secondo i medici, inoltre, per evitare il senso di gonfiore tipico del post-prandiale è consigliata una masticazione lenta e duratura dei cibi, poiché la prima digestione avviene proprio in bocca, accompagnata anche dalla consumazione di tisane al finocchio o allo zenzero.

In conclusione i prodotti al carbone vegetale hanno un aspetto estremamente affascinante, permettendo agli chef di sperimentare e di creare piatti cromaticamente sorprendenti. Va ridimensionato l’effetto miracoloso che gli si attribuiva, sottolineando che l’etichetta è il biglietto da visita degli alimenti per essere consapevoli di ciò che si mangia, bisogna solo avere l’accortezza di leggerla.

Federica Palocci

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