Pane in comunità: il forno sociale di Bologna

Recuperare un concetto antico della cultura contadina, l’arte del pane fatto insieme, e renderlo il fulcro di un progetto comunitario. È questo il concept dietro alla creazione del forno sociale di Bologna, realizzato dall’associazione culturale Il Teatro dei Mignoli.

forno sociale bologna

In via Casaglia 37, presso lo Spazio 300 Scalini, tutti possono presentarsi con il proprio impasto di pane, di pizza, o di crescente e tornare a casa con la pagnotta sfornata, con un contributo a offerta libera. «In estate è nata l’idea: utilizzando la terra argillosa del luogo, paglia e sabbia, sulle vecchie tavole di cemento della serra scoperchiata abbiamo creato il nostro forno sociale», racconta a Cucine d’Italia Mirco Alboresi, presidente e direttore artistico del Teatro dei Mignoli. «Dopo aver ricoperto buona parte della serra, realizzato il camino, fatte varie provi di fumi, tiraggio e fuoco, nonchè aver infornato la prima pagnotta di prova, il 19 dicembre il forno comunitario ha aperto al pubblico».

A muovere l’idea è l’obiettivo di creare comunità di dialogo, un forno sociale dove si possano intrecciare saperi e sapori, confronti tra tipi di lievitazione, tipi di farine e alimentazione. «L’idea è di fare una Biblioteca del forno, di realizzare momenti teatrali, incontri, laboratori e creare il gruppo che si occuperà del forno, della legna e di tutto ciò che occorre. Una volta era così si andava a cuocere al forno, che fosse un forno di campagna o di un piccolo paesino».

forno sociale bologna

Il Teatro dei Mignoli è impegnato da anni nel teatro di strada in chiave contemporanea, attraverso progetti come Angeli alle Fermate, a Genova e Bologna, e il Festival La Cultura in Condominio, realizzato nella periferia di Bologna. «Il nostro gruppo lavora sulle relazioni, io credo che in un momento in cui le vite sono sempre più virtuali davanti a schermi piccoli o grandi che siano, ci sia il bisogno di  recuperare la relazione, gli sguardi, i confronti, i sorrisi e le condivisioni», continua Mirco Alboresi. «Dopo il successo del primo giorno di apertura, al momento il forno aprirà l’ultimo sabato del mese (il prossimo è il 30 gennaio), per poi intensificare verso la primavera. A seconda della risposta e delle richieste, l’obiettivo è arrivare a un’apertura a settimana». Per accedere al forno, è necessario iscriversi all’associazione, con un contributo di 10 euro.

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