Parlano i migliori autori del Concorso di Design di Cucine d’Italia: Valeria Pellacani.

Valeria Pellacani ha firmato un progetto che, pur non vincendo il primo premio, si è distinto secondo la Giuria dalle altre proposte presentate al Concorso Nazionale di Design di Cucine d’Italia 2012. Facile gestione dello spazio, capacità di dare vita a differenti combinazioni in base alle occasioni d’uso e l’ispirazione vincente del Cubo di Rubik dal quale nasce l’idea della sua “Rubik K.(itchen)” sono solo alcune delle caratteristiche del lavoro di Valeria Pellacani. Cucine d’italia ha deciso di condividere con voi idee innovative e soluzioni di questi affermati professionisti e di queste nuove promesse. Buon design a tutti!

© Valeria Pellacani. Tutti i diritti riservati.

Intervista all’Architetto Valeria Pallacani:

1. Tre aggettivi che ti rappresentino? Vulcanica, Decisa, Empatica.

2. La cucina “perfetta”/ideale nella storia, nell’architettura o nel design industriale?La cucina modulare, riproducibile e componibile.

3. Qualcosa di irrinunciabile nelle cucine contemporanee? Nelle cucine contemporanee è assolutamente imprescindibile la possibilità di modificare lo
spazio e renderlo accessibile a più funzioni.

4. Quali sono i tuoi punti di riferimento nel mondo del design, dell’architettura e dell’arte? Design Coco Chanel; Architettura Frank Lloyd Wright; Arte Tamara de Lempicka.

5. Tre aggettivi che descrivono la cucina del tuo progetto presentato al Concorso di design di Cucine d’Italia? Versatile, Utile, Divertente.

6. Quali sono state le fonti di ispirazione del tuo progetto? Le fonti di ispirazione del mio progetto: Cubo di Rubik, Cremagliera a parete, Nuove Tecnologie
impiantistiche.

7. Come descriveresti il tuo progetto presentato al Concorso di design di Cucine d’Italia? Il progetto per il “Concorso Nazionale di Design di Cucine d’Italia” nasce dalla necessità di dare risposte alle nuove forme dell’abitare e del vivere. Vi è infatti una divisione sempre più labile delle funzioni all’interno dell’abitato; come una membrana osmotica, lo spazio del dormire, mangiare, lavorare si sovrappone sempre più spesso in ambienti sempre più compatti.
La domanda dalla quale sono partita è questa: “ Come risolvere la cucina in modo che invece di prendere spazio, lo possa anche cedere?” La risposta è nata da una riflessione sulle potenzialità degli impianti moderni e dalla possibilità di utilizzo della 3° dimensione.Pensando al Cubo di Rubik è infatti nata l’idea della “Rubik K.(itchen)”. La cucina si sviluppa modularmene in parallelepipedi (cubi), che grazie ad un sistema a cremagliera inserito nella parete, possono scorrere in orizzontale ed in verticale, passando anche da una parete all’altra, grazie a delle sfere inserite nella cremagliera, alle quali avvitare il pensile o la base. La cucina “Rubik K.(itchen)”, permette una facile gestione dello spazio: può avere e dare vita a moltissime combinazioni a seconda di chi la vive. Aggiungere un modulo, eliminarne un altro, far scendere un pensile o alzare una base, decidere di spostare tutto su di una parete o dividere equamente i moduli su ambedue; risulta divertente e utile.

Tutti i diritti delle immagini e dei progetti sono di Valeria Pellacani.

Giada Vargiu

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Parlano i migliori autori del Concorso di Design di Cucine d’Italia: Valeria Pellacani.

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