Pesca di Leonforte IGP: dolce delizia di Sicilia

Una produzione di nicchia, 800 tonnellate l’anno, espressione unica e sostenibile del territorio d’origine: la Pesca di Leonforte IGP.

Un frutto unico proprio per la particolare tecnica di coltivazione, inizialmente adottata come sistema per proteggere la pesca da un inconveniente fitosanitario e oggi divenuta il suo tratto distintivo.

Pesca di Leonforte

La Pesca di Leonforte, eccellenza nella tutela della biodiversità e dell’identità territoriale, ma anche della sostenibilità ambientale, è infatti coltivata avvolta in un sacchetto di carta pergamena, risultato di una sperimentazione che, dall’iniziale intento di proteggerla dagli insetti, in breve tempo si è trasformata in una soluzione ottimale e soprattutto sostenibile. Sia per l’ambiente, perché si elimina alla base l’impiego di pesticidi, sia a livello economico perché, proteggendo il frutto dagli agenti atmosferici, si salvaguarda il raccolto dalle intemperie del tempo e, di conseguenza, si hanno minori perdite “sul campo”.

Pesca di Leonforte

«Il sacchetto rappresenta per la Pesca di Leonforte IGP un tratto distintivo di qualità, bontà, genuinità e dolcezza. – spiega il Presidente del Consorzio Pesca di Leonforte IGP Carmelo Salamone – Il fatto che sia una pratica particolarmente onerosa non rappresenta un deterrente: essa conferisce al frutto un sapore ed un profumo difficilmente riscontrabili in altri prodotti. Tale tecnica infatti, consente la raccolta in prossimità della maturazione, ovvero quando i frutti hanno raggiunto un grado di dolcezza elevato e il residuo è praticamente pari a zero. I frutti, maturando tardi e nel sacchetto, assumono un colore giallo intenso con leggere striature rosse, profumatissime, con la polpa soda e dolce. La buccia cambia leggermente colore a seconda della varietà e dell’epoca di raccolta».

Pesca di Leonforte

«La Pesca di Leonforte IGP – sottolinea l’agronomo Ludovico Salamone – rappresenta il perfetto binomio tra genotipo e ambiente e consente oggi di praticare un’agricoltura sana. Dove al primo posto vengono messi l’ambiente e il consumatore».

Pesca di Leonforte

«A coltivarla – aggiunge il responsabile del Consorzio Domenico Di Stefano – sono circa 20 produttori aderenti al Consorzio di Tutela, mentre la distribuzione avviene per il 90% in Italia soprattutto grazie a grandi catene della GDO, ed il restante 10% viene esportato soprattutto in Germania e a Dubai».

Pesca di LeonforteLa coltivazione del frutto avviene su aree pianeggianti e colline della Sicilia Centrale tra i 200 e i 1000 metri slm, nel territorio comprendente Leonforte, ma anche Assoro, Agira, Enna e Calascibetta. L’estensione della superficie su cui si oggi si coltiva la Pesca di Leonforte è cresciuta, soprattutto dagli anni Settanta. Da quando, sulla scia della geniale intuizione di un imprenditore agricolo, si è iniziato a mettere in atto il certosino metodo di coltivazione. I frutti ancora piccoli e verdi vengono infatti insacchettati a mano uno ad uno e chiusi con un sottilissimo fil di ferro. Agli inizi di settembre i sacchetti vengono staccati dall’albero, si estraggono le pesche e si selezionano, ancora una volta a mano e ancora una volta una per una: si eliminano quelle con qualche difetto e quelle buone, selezionate in base al calibro, vengono destinate alla commercializzazione.

www.pescadileonforte.it

Pesca di Leonforte IGP: dolce delizia di Sicilia

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