Piemonte patria di Caffè nazionali(sti).

Trovò patria in casa Cavour la bevanda esotica d’indole liberale ed illuminista e venne accolta favorevolmente dal rigore sabaudo prendendo il marchio Lavazza che oggi vanta ben il 47% del fatturato per il caffè nel mercato italiano al dettaglio, ed il 2% di quello mondiale. E pensare che il pioniere del caffè italiano, Luigi Lavazza, fu costretto a emigrare nel 1885 da Murisengo (Alessandria) verso il capoluogo piemontese perché a quei tempi i raccolti erano andati male.

Carmencita, Caballero e gli altri personaggi degli storici caroselli di Lavazza

Costretto a chiedere un prestito di 50 lire alla Società operaia riuscì solo dieci anni dopo ad aprire il primo negozio specializzato nella rivendita di caffè da tostatura di chicchi. Altri due celebri del caffè spiccano nella città della Mole: Vergnano e Costadoro che raggiungono fatturati di oltre un miliardo con le loro multinazionali presenti in più di 90 Paesi (ben 40 milioni per la distribuzione italiana e 11 per quella regionale di nicchia).

E’ così che il Piemonte pone il proprio sigillo su macchine per il caffè da bar, macchinette per la moka, fino all’ingegnosa idea del caffè sottovuoto –come oggi si acquista nei negozi per uso domestico– che negli Anni ’60 conquistarono una enorme fetta di mercato nazionale.

Mentre la mitica tazzulella napoletana seguiva altre vicende, a Torino nacque quella celebre macchina per il caffè sottovuoto Victoria Arduino che, progettata  nel 1905 dall’ingegnere Pier Teresio divenne uno status symbol, grazie al contributo grafico di Leonetto Cappiello, noto pittore e cartellonista del Liberty italiano. I caffè storici di Torino e del Piemonte divennero culla della cultura borghese, illuminata e progressista ospitando aristocratici, politici, intellettuali, artisti. Dal Caffè Converso di Bra, antica confetteria nata nel 1838, frequentata da Umberto di Savoia e, in seguito, dagli scrittori Giovanni Arpino e Beppe Fenoglio al Caffè Barbero di Cherasco, in stile Liberty, aperto nel 1881 dal giovane e intraprendente Marco Barbero. Come non ricordare il Calissan,  affacciato su Piazza del Duomo ad Alba, frequentato da Cesare Pavese e dal pittore Pinot Gallizio? E Caffè Bruno, sotto i portici del centro di Cuneo, vicino al teatro cittadino, nato per iniziativa dei Raiter, famiglia di origine svizzera, in cui la domenica anche i più poveri potevano gustare le tipiche “paste rute” che si rompevano durante la lavorazione e venivano vendute ad un prezzo più basso.

Intorno agli Anni ‘20 dell’Ottocento venne firmato il progetto di devanture del Caffè San Carlo, a Torino, chiuso più volte a causa dell’attività sovversiva dei riformisti che lo frequentavano durante il Risorgimento. Pare che tra le sue pareti scolpite e decorate, l’ammiraglio Cagni e il duca degli Abruzzi progettarono la storica spedizione in Artide e che il giovane Gramsci abbia concepito l’idea di fondare il settimanale “L’Ordine nuovo”.
Sotto l’aspetto architettonico e storico-culturale non possono essere dimenticate le sale del Caffè Mulassano e del Baratti & Milano in cui pare che Guido Gozzano, scrisse la poesi “Le golose”, ispirato dalle donne dell’aristocrazia torinese che affollavano le sale del locale durante l’ora del tè.

Interno dello storico Caffè Baratti & Milano

Oggi i Caffè sono raffinati luoghi di tradizione, memoria, costumi e consumi; simboli di un’archeologia del gusto che non smettono di sedurre, con il proprio fascino retrò come per l’etichetta di nicchia del caffè piemontese Costadoro che rilancia sul mercato uno storico marchio pubblicitario: La Vecchina, risalente al 1936, ma divenuta popolare negli Anni ‘50, stampata su sacchi di juta di una delle primissime catene di drogherie e coloniali, la Rinaldi & Demarchi. Una curiosità: il Caffè Fiorio, in via Po a Torino lanciò la moda del cono da passeggio, presentata da Vittorio Marchionni all’Esposizione internazionale di Parigi nel 1900. Un’usanza piuttosto azzardata per i costumi dell’epoca che non vedeva di buon occhio il consumo di cibi per strada.

 

Mariangela Martellotta

Piemonte patria di Caffè nazionali(sti).

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