Girlan, testa e cuore nel Pinot Noir

Elegante e coinvolgente come pochi altri vini al mondo, “sente” il terroir e lo restituisce nel bicchiere solo se ben interpretato e rispettato, deve essere custodito e allevato in precisi luoghi che sappiano esprimere la sua poliedrica personalità: il Pinot Noir rappresenta una delle sfide più intriganti per tantissimi viticoltori e appassionati di questo nobile vitigno di origini francesi, come la Cantina Girlan, storica realtà altoatesina con sede nell’omonimo paese di Girlan-Cornaiano.

Nata nel 1923 in un maso storico del XVI secolo grazie all’iniziativa dei primi 23 viticoltori, oggi Cantina Girlan è formata da circa 200 famiglie socie che lavorano 220 ettari posizionati nelle migliori zone produttive dell’Oltradige e della Bassa Atesina e che allevano sia storici vitigni presenti da tempo in Alto Adige, come Pinot Bianco, Pinot Noir e Vernatsch, sia varietà più internazionali come Sauvignon e Chardonnay, sempre con l’obiettivo di ottenere vini profondamente territoriali.

A partire dagli anni ’80 la presenza del Pinot Noir è passata dagli iniziali 20 ettari agli attuali 40, diventando il protagonista indiscusso della produzione complessiva di Cantina Girlan. «Abbiamo la fortuna di possedere alcune delle microzone dell’Alto Adige più vocate per la coltivazione del Pinot Noir – afferma Oscar Lorandi, presidente di Cantina Girlan. – Questo ci ha spinto a investire tempo ed energie nello studio di tutte le parcelle a nostra disposizione portando avanti un minuzioso lavoro di analisi di tutti i vigneti».

Il percorso sul Pinot Noir nel tempo si è indirizzato in particolare verso la valorizzazione di 3 specifiche microzone: Girlan, Pinzon e Mazon. «Il metodo di studio che Cantina Girlan ha adottato in tutti questi anni nasce dall’idea di voler ricercare le migliori aree dove allevare il Pinot Noir – spiega Gerhard Kofler, enologo della Cantina. – Abbiamo analizzato dettagliatamente il suo comportamento all’interno di singoli cru, parcella per parcella, attraverso differenti microvinificazioni, verificando le diverse condizioni climatiche e geologiche, l’orientamento dei vigneti e l’età delle viti».

Girlan ha vigneti che si estendono tra i 450 e i 500 metri sul livello del mare: i suoi terreni sono caratterizzati dalla presenza di depositi morenici che poggiano su una roccia porfirica vulcanica. Nel piccolo villaggio di Pinzon, invece, i terreni hanno una matrice calcarea e argillosa e i vigneti sono orientati verso sud-ovest ad un’altezza tra i 400 e 450 metri sul livello del mare.

La microzona di Mazon, infine, è considerata uno dei migliori areali presenti in Italia per la coltivazione del Pinot Noir, con terreni ricchi di argilla e componenti calcaree: i vigneti sono orientati verso ovest e si estendono tra i 360 e i 430 metri sul livello del mare.

Il risultato di questo intenso lavoro ha trovato il suo compimento in cinque etichette di Pinot Noir: Patricia, Flora, Trattmann, Curlan e Vigna Ganger. Tutte valorizzano in modo differente le peculiarità di queste microzone. Patricia e Flora fondono insieme con percentuali differenti le vigne dei tre areali, con l’obiettivo di ottenere vini di grande equilibrio e piacevolezza. Trattmann coniuga in parti uguali l’eleganza di Mazon e la personalità di Girlan. Infine, Curlan e Vigna Ganger rappresentano l’espressione più pura che si possa ottenere da singole parcelle: il primo esprime la forza e la freschezza di Girlan, mentre il secondo esalta la raffinata eleganza che nasce da un singolo vigneto monopole di Mazon.

«Siamo molto orgogliosi del percorso che stiamo portando avanti. – conclude Oscar Lonardi – La valorizzazione del Pinot Noir si inserisce all’interno di una articolata filosofia complessiva che Cantina Girlan ha fatto sua e che comprende sia un approccio ai valori della sostenibilità in tutti gli ambiti nei quali opera – suolo, vigna, persone e ambiente –, sia la volontà di voler sempre produrre vini dal carattere deciso e dalla forte personalità in tutte le sue quattro linee: Classici, Vigneti, Flora e Solisti».

www.girlan.it

Girlan, testa e cuore nel Pinot Noir

Cucine d'Italia consiglia